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È assurdo il massacro di Garcia: la scorsa stagione è irripetibile, lo sapeva in primis Spalletti

POSTA NAPOLISTA – Fece una preparazione ad hoc, infatti ad aprile il Napoli crollò. Il Napoli non è il City, poi l’obiettivo di Garcia è il Mondiale per club

È assurdo il massacro di Garcia: la scorsa stagione è irripetibile, lo sapeva in primis Spalletti
Napoli's coach Rudi Garcia attends a press conference at the Municipal stadium in Braga on September 19, 2023 on the eve of the UEFA Champions League 1st round day 1 group C football match between SC Braga and Napoli. (Photo by MIGUEL RIOPA / AFP)

Caro direttore, questo gioco al massacro non lo capisco. A cosa serve? Ad un tratto il Napoli è diventato il Manchester City?Eppure la differenza è sempre la stessa: una compra il difensore centrale a 10 milioni, l’altra lo compra a 90. Sebbene le differenze di valori siano enormi, si pretende lo stesso rendimento. Evidentemente, tutto nasce dall’irripetibile congiunzione astrale della scorsa stagione, che ha illuso oltre ogni misura. Ora è il momento di tornare con i piedi per terra.

Il primo a capirlo è stato Spalletti che è andato via perché consapevole di non poter ripetere il bluff che ha permesso lo scudetto. Mentre Inzaghi ha scelto di arrivare a fine stagione con i calciatori ancora vivi (giungendo il 10 giugno a Istanbul), i nostri erano spariti da un bimestre. Il gioco di Spalletti era frutto di una preparazione mirata a un periodo limitato: 14 agosto-12 novembre; 4 gennaio-19 marzo per un totale di 166 giorni, decisamente pochi per una stagione di nove mesi. Da aprile in poi è crollata la condizione atletica e del famoso gioco non è rimasta più traccia.

Il mondiale invernale ha premiato questo azzardo, adesso senza la lunga pausa era improponibile. I calciatori non erano fenomeni prima e non sono brocchi adesso e dubito che con allenatori diversi i risultati sarebbero cambiati. Tutti dovrebbero mettersi in testa che la scorsa stagione è stata l’eccezione, non certo la regola. Del resto basta guardare le classifiche, solo in tre occasioni la prima ha dato un distacco superiore a 16 punti alla seconda: l’inter di Mancini e due volte la Juve di Conte. Questo dato ribadisce ancora una volta come la scorsa stagione sia stata un “unicum”; è fuori dal mondo pensare che potesse essere ripetuta, così come lo è chi credeva di poter vincere tutte le partite.

Un paragone più intellettualmente onesto andrebbe fatto con il primo anno di Spalletti, ma in questa caccia all’uomo non c’è nulla di equo, senza contare che il vero obiettivo stagionale è accumulare i punti champions necessari per il mondiale 2025. Quello sarà il vero banco di prova per Garcia.

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