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«Portanova mi ha stuprata. Dica la verità e vada a farsi curare, invece di giocare a calcio»

A La Stampa parla la studentessa 22enne che ha accusato il calciatore: «Chi gioca a calcio rappresenta un modello per il pubblico».

«Portanova mi ha stuprata. Dica la verità e vada a farsi curare, invece di giocare a calcio»
Mg Genova 18/03/2022 - campionato di calcio serie A / Genoa-Torino / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Manolo Portanova

Manolo Portanova è un calciatore della Reggiana. Il club lo ha tesserato dopo che la Figc ha dichiarato il difetto di giurisdizione. Il 6 dicembre 2022 era stato condannato per stupro, in attesa di tutti i gradi di giudizio continuerà a giocare a calcio. La studentessa romana di 22 anni che secondo il tribunale di Siena lui, suo fratello William (all’epoca minorenne), loro cugino e un quarto uomo, hanno violentato e picchiato in un appartamento in città nel
2021, però, avrebbe preferito vederlo in un centro per il recupero degli uomini maltrattanti. Lo dichiara in un’intervista a La Stampa.

Che cosa pensa quando vede Portanova in campo, adorato dai tifosi?

«Avrei di gran lunga preferito ricevere notizie diverse. Come per esempio il fatto che avesse accettato di incominciare un percorso di rieducazione per uomini maltrattanti, una cosa che gli ho sempre consigliato caldamente. Sarebbe un percorso utile per tutti gli uomini in generale, in modo che imparino a mettersi nei panni di quelle che potrebbero diventare le loro vittime».

Per la giustizia sportiva, però Portanova ha pagato il suo debito.

«Il punto non è che Portanova giochi o meno. Questo risponde a meccanismi che hanno poco a che fare con i fatti di cui si discute. I regolamenti della Figc non si occupano di questo. Il problema è che chi gioca a calcio rappresenta un modello per il pubblico e ha una visibilità che bisognerebbe utilizzare con più responsabilità».

Il suo caso ha assunto dimensioni nazionali anche grazie alla notorietà del condannato. È un bene o un male dal suo punto di vista?

«Non sono certo io o la mia famiglia a cercare notorietà. È lui che continua a parlare con televisioni, giornali e dare conferenze stampa. È lui l’unico che continua ad esporsi».

Molti la accusano di aver approfittato della notorietà di Portanova per un tornaconto personale.

«Il mio interesse nei suoi confronti è nato senza che io avessi la minima idea di chi fosse e che cosa facesse nella
vita. Per altro, il suo nome non mi ha portato nulla di positivo. Non ho ottenuto niente da tutta questa storia. Anzi, qualcosa sì: solo dolore e lo stesso dolore lo vive la mia famiglia. A che pro avrei dovuto inventare? Non ho mai
chiesto niente, accettato niente e voluto niente».

Lui continua a proclamarsi innocente. Cosa vuole dirgli?

«Che dica la verità una volta per tutte. Le mie lesioni sono state refertate al pronto soccorso all’indomani dello stupro. La sentenza di condanna si basa su queste, sui messaggi, sui video. I periti hanno stabilito che le lesioni sono compatibili con un rapporto non consenziente. In tribunale, io ho chiesto un confronto diretto con lui, ma l’ha rifiutato».

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