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L’iconica inquadratura di Sarri nell’attività in cui non ha avversari

“La tecnica è il pane dei ricchi, la tattica è il pane dei poveri”. A Carle’, resta qua. Ma ndò cazzo vai?

L’iconica inquadratura di Sarri nell’attività in cui non ha avversari

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA PRIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24

Si ricomincia da dove ci eravamo lasciati.
Si ricomincia nel segno di Osi.

Garcia non rompe niente. Custodisce il giocattolo perfetto senza modificare nulla.

Partenza in salita. Come l’anno scorso a Verona.
Il che offre materiale vivo per i sospettosi diffidenti.
Paghiamo subito la prima rata della penale per l’affare Spalletti.

Rigorino dubbio.
Complice l’ingenuo esordiente svedesino.
Che il Var non chiarisce, come ovvio in questi casi.
Quando hanno deciso che è rigore, il Var scompare.

È il primo tassello di un arbitraggio grottesco.

Ce li ammonisce tutti. Ci fischia tutto contro.
Uno Charlot invasato in una interminabile gag. Fischia ed estrae gialli. In un crescendo compulsivo esilarante.
Fino al rigore negato al Signorinello Pallido.

Si rischia di essere d’accordo con i sospettosi.

Questo è il calcio italiano.
Ma, se il buongiorno si vede dal mattino, sarà l’arbitro l’avversario più pericoloso quest’anno per gli azzurri.

Questo è il calcio italiano.
Avevano detto “Ai primi cori razzisti, sospenderemo la partita”.
Anche allo Stirpe, cori contro il Vesuvio.

Gli azzurri non si spaventano.
C’è tempo.
Qualcosa di buono che verrà, dice il poeta.

Jack pareggia ma il Var, stavolta attentissimo, vede lo svedesino fuori posto.
Ancora lui.
Più ingenuo che scarso sto ragazzo.
Perché scarso non sembra, il ragazzo.
Inserimenti, recuperi, posizione. Deve imparare.

La freccia che trafigge le stelle la scocca Polinapoli.
O Na-politano, se volete.

Alla ripresa cambia tutto in meglio. Squadra più spallettiana.
Entra Zambo e si impossessa della partita.
Dà maggiore sicurezza a Charlie Brown e consente al Signorinello Pallido la calma per esprimere un gioco sopraffino.

Poi sarà il tempo del maestoso capitano e di Osi che ha la vittoria nel nome.

Le inseguitrici sono avvisate. Noi abbiamo questo ragazzo qua. E voi no. Sarà lui che farà la differenza.

Il nostro fratello nigeriano.

Impossibile ignorare le polemiche di questi giorni.
E la citazione che l’attuale premier riserva a quei figli d’Africa nel suo libro pubblicato quattro anni fa.

“Nigeriani giganti, tra i 90 e i 100 chili, potenziali omicidi, cannibali. Vogliono cambiare l’etnia europea per creare un’Eurafrica o un’Eurasia accogliendo individui con un’inclinazione mostruosa.

A San Siro partita divertente.

Il Toro Lautaro risponde a Osi anche lui con la sua doppietta.
La sfida è lanciata.
Segna lui il primo gol su azione di questo campionato.

Destro al volo su preciso cross di Dumfries.
Ma il merito di questa azione è tutta di Barella che libera l’olandese con una giocata di fino di esterno destro. Un’autentica prelibatezza.

Interessante vedere i nuovi.
Marcus Thuram gioca semplice e con intelligenza, ma è una punta esterna e deve ancora affinare l’intesa col capitano.

Meglio di lui Arnautovic, che è centrale naturale.
Confeziona l’assist per il 2-0 e tenta ripetutamente quel gol che aspetta da 13 anni.

Cuadrado entra.
Fa strano vederlo con quella maglia, ed è subito un coro di fischi nerazzurri.
Cominciamo bene.

Fra le inseguitrici crollano al Via del Mare gli Aquilotti.

Proprio loro. Che io vedevo tra i più pericolosi aspiranti al titolo. Dopo il bel campionato dello scorso anno.

In vantaggio fino all’85, si fanno raggiungere e superare nei cinque minuti finali di autentica follia.
Il Principe ha portato con sè in Arabia qualità e bel gioco.
Ma soprattutto mentalità vincente.

Iconica l’inquadratura del Sor Polpetta nell’attività in cui non ha avversari.
Porta l’indice alla naserchia sinistra.
Ne cava il contenuto e, con sapienza, lo appallottola fra indice e pollice.
Per poi guardare compiaciuto il risultato.
Memorabile.

Il finale è fatale anche ai salernitani all’Olimpico.

Doppietta dell’eterno Antonio Candreva.
Il quale, sul secondo gol, firma una squisitezza che già si candida come uno dei più bei gol dell’anno.

Poi il Gallo redivivo rimedia. E risponde anche lui con un’altra doppietta. Ed è un gradito ritorno al gol, lui che non segnava da 476 giorni. Il mercato può aspettare.

Al Dacia scende una Vecchia inaspettata.
Pressing, baricentro alto, determinazione.
Certo la tripletta è anche figlia della tenerezza friulana, e dell’indulgenza arbitrale.

Il mani di Ebosele è proprio un rigorino regalato.

“Niente più rigorini” aveva detto Rocchi.
A meno che non siano a favore della Juve e contro il Napoli, mugugnano i sospettosi.

“La tecnica è il pane dei ricchi, la tattica è il pane dei poveri”.

A Carle’, resta qua. Ma ndò cazzo vai?

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