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Sarri: «Giuntoli è perfetto per ricostruire la Juve. La sua dote più importante è il coraggio»

A Sportitalia: «Osimhen? Quello che ha trovato a Napoli non lo troverà da nessuna parte. È una città che ti fa sentire importante».

Sarri: «Giuntoli è perfetto per ricostruire la Juve. La sua dote più importante è il coraggio»
Lazio's Italian coach Maurizio Sarri waves prior to the Italian Serie A football match between Lazio and Juventus on April 8, 2023 at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

L’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, ha rilasciato una lunga intervista esclusiva a Sportitalia, firmata da Alfredo Pedullà. Sarri parla di tutto, dalla sua carriera al mercato e anche del Napoli.

Sarri ha parlato del suo ruolo nel mercato della Lazio:

«Io in realtà mi limito a dire se un giocatore può essere adatto o se non lo vedo adatto al nostro modo di giocare, poi se avessi davvero la possibilità di fare mercato un miliardo di danno a Lotito glielo farei».

Sul calendario del campionato sorteggiato ieri: 

«Menomale che siamo arrivati secondi. Se fossimo arrivati ottavi ci facevano giocare in deroga a Madrid contro il Real. Il calendario è pesantissimo per quanto ci riguarda, ancora ho dato un’occhiata solo superficiale. Pesante perché nelle prime sette/otto partite affrontiamo quattro grandi squadre. Anche noi siamo una grande squadra, quindi meglio prima che dopo? Non lo so, noi siamo arrivati secondi perché abbiamo fatto bene, però non possiamo neanche negare che siamo andati sull’onda di squadre che hanno fatto meno di quello che potevano fare».

L’anno futuro come sarà? Sarri:

«Se io ti dovessi parlare da un punto di vista egoistico, dopo aver fatto il secondo alla Lazio darei le dimissioni. Fare meglio? Ci ho pensato ma mi trovo in un ambiente in cui sto bene e mi piacerebbe andare avanti, ma bisogna avere tutta la consapevolezza che ripetersi che sarà estremamente difficile. Il nostro obiettivo è quello di rimanere in Champions e quindi dobbiamo avere la testa alle prime quattro posizioni, ma con la consapevolezza che è difficilissimo».

Che idea ti sei fatto di questa fuga economica verso l’Arabia? Se domani ti offrissero 15 milioni andresti ad allenare in una squadra in Arabia?

«Io sinceramente qualche offerta l’ho ricevuta. Per il momento sto bene alla Lazio, quindi è inutile parlare di soldi, poi se tra qualche anno non sto più bene qui oppure mi finisce il contratto qualcosa per un anno o due si può prendere in considerazione. Al momento va bene così, sono a due ore di macchina da casa quindi non ho motivazione per prendere in considerazione queste offerte. Koulibaly? È difficile entrare negli interessi delle persone. Per quello che ho letto prende 90 milioni in tre anni, quindi è un qualcosa che deve prendere in considerazione, sistema la famiglia per tre generazioni».

Parli del futuro , ma non avevi detto di voler smettere presto perché non ce la facevi più? Sarri:

«Ma è chiaro che il calcio attuale ti porta uno stress superiore a quello di prima, lavori in maniera diversa; in più io personalmente mi diverto un po’ meno di prima. Quando non lavori più sul campo ti finisce la motivazione per cui fai questo lavoro, se io devo fare il regista televisivo e lavorare allo stesso filmato per ore il lavoro diventa diverso. L’anno prossimo si gioca praticamente sempre? Si è vero, stanno facendo annoiare la gente e tra qualche anno guarderanno meno il calcio. In Inghilterra prendono 6 volte ciò che prendiamo in Italia per i diritti televisivi e le partite che ci sono il sabato pomeriggio Sky inglese non le può trasmettere, noi facciamo altre scelte e ci accontentiamo delle briciole. Perché fatturano 6/7 volte ciò che fatturiamo noi. Grandi strutture, mentalità straordinaria e le partite giocate li sembrano migliori a prescindere. 20 anni fa abbiamo preso la strada sbagliata».

Sarri commenta l’annuncio di Ancelotti al Brasile nel 2024:

«Ancelotti si meriterebbe di vincere un mondiale, ha vinto tutto e sarebbe una conclusione straordinaria. Io ct? Per il momento non mi ci vedo. Magari tra qualche anno».

Su Cristiano Giuntoli alla Juve:

«Io penso sia l’uomo giusto per questo periodo storico. Hanno bisogno di ricostruire qualcosa. Lui è un fenomeno in queste situazioni e quindi credo sia il momento giusto. Purtroppo per noi Lazio rimetterà tutto a posto. Non so con che velocità si approccerà, ma so che riuscirà nella ricostruzione conoscendolo».

Tre principali qualità di Giuntoli?

«Se ti dovessi dire la più importante è il coraggio. Giuntoli non si fa mai il problema di mettere sul mercato un giocatore importante e di andarne a prendere uno sconosciuto. È stato sempre un suo punto di forza. Questo gli dà grande competenza e insieme al suo collaboratore Pompilio fanno grandi cose».

Sarri parla della tifoseria laziale:

«È difficile arrivare in un ambiente nuovo e dopo pochi giorni sentirsi accettato e a casa, questo ti fa affezionare a tutto l’ambiente e alla tifoseria. In giro per l’Italia c’è un’idea che non corrisponde alla realtà, la tifoseria della Lazio è grande ed educata almeno nei rapporti che hanno con noi. Questo mi ha fatto sentire a casa e questa completa autonomia mi ha ridato l’entusiasmo per poter lavorare sul campo».  

Sulla rivalità con Mou:

«Ma io personalmente non la sento anzi, mi sta anche simpatico. Quelle volte in cui ci ho parlato mi ha dato l’impressione di essere una persona intelligente. In un Chelsea- Manchester United è successo un qualcosa di cui lui poteva approfittare e non l’ha fatto quindi io ho molto rispetto per lui. Si è dimostrato un uomo».

Quante volte senti Lotito?

«Dipende, nei momenti in cui lui ha meno impegni politici lo sento spesso, nei momenti in cui, come nell’ultimo periodo, deve mettere insieme i partiti politici e le riunioni per i diritti televisivi lo sento meno. Mi fido di tutto lo staff, ma noi siamo una società in cui la figura del presidente è importante». 

Su Berardi, obiettivo di mercato della Lazio:

«Berardi è un giocatore del Sassuolo, ma è uno dei giocatori che mi piacerebbe allenare come ce ne sono tanti altri, del Sassuolo ce ne sono tanti, per esempio Frattesi o Maxime Lopez che è un giocatore che mi intriga. È sempre stata una squadra che per filosofia ha avuto 2/3 giocatori a me piacevoli. Vederlo alla Lazio? Mi devo tirare indietro perché Berardi è un giocatore del Sassuolo e porto rispetto alla società».

Su Milinkovic-Savic:

«È un problema per la società, ma per me potrebbe essere una risorsa, poi dipende tutto da quanto il ragazzo è coinvolto dalla situazione. Milinkovic con la testa libera è un giocatore di un livello straordinario. Si sta parlando di un giocatore fantastico, che ora ha una vicenda contrattuale e non so che conseguenze possa portare però è sia un problema societario che una risorsa tecnica».

Osimhen e i tifosi del Napoli, tu al suo posto rinnoveresti?

«Non lo so, ciò che so certamente è che quello che ha trovato a Napoli non lo troverà da nessuna parte. È una città che ti fa sentire importante e ti dà qualcosa di particolare, responsabilità sicuro, ma anche affetto nei confronti tuoi e della squadra. Osimhen farà le sue scelte, ma io so che quello che ha vissuto a Napoli farà fatica a ritrovarlo».

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