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Osimhen è un re che non va in ferie: spruzza allegria e fame di vittoria da ogni poro (CorSport)

Riempie di sé, del suo atletismo e del suo talento anche un’amichevole. In 27 minuti il Napoli se lo gode e l’Hatayspor lo maledice

Osimhen è un re che non va in ferie: spruzza allegria e fame di vittoria da ogni poro (CorSport)
foto SSC Napoli

Il Corriere dello Sport commenta la prima amichevole del Napoli a Castel di Sangro contro l’Hatayspor, finita 4-0 con una doppietta di Osimhen e una di Simeone. Il palcoscenico è tutto del nigeriano, che sembra aver ripreso da dove si è interrotto con la vittoria dello scudetto. Apparso incredibilmente in forma e con la voglia di vincere, come un re che non va in ferie. Persino un’amichevole, per l’attaccante del Napoli, diventa qualcosa di più serio. Due gol fatti, uno annullato per fuorigioco. Il nigeriano si è espresso ad alti livelli come ha fatto durante la scorsa stagione. In 27 minuti ha portato a casa una doppietta, spargendo in campo allegria, talento e voglia di vincere.

Il quotidiano sportivo scrive:

“Victor Osimhen è un re che non va in ferie, non conosce l’ozio, non ama deludere ma divertire, ovviamente divertendosi, e basta dargli un pallone, saprà lui cosa farne. Dov’eravamo rimasti? Castel di Sangro, 29 luglio, non c’è (quasi) differenza con Napoli, 4 giugno: lo scudetto lo senti, l’avverti, stavolta lo accarezzi persino sulle magliette; e il clima, fa niente sia estate, pare avvolto soprattutto in quell’allegria che Victor Osimhen spruzza da ogni poro, sparge immediatamente in una partita per gli altri finta e per lui terribilmente vera, e la riempie di sé, del suo atletismo, del suo talento, di quella spudorata, famelica voglia di sbranare il tempo e tenerselo sul cuscino. In ventisette minuti, il Napoli se lo gode e l’Hatayspor lo maledice, ma simpaticamente, perché mentre chiunque pensi sia un’amichevole, lui gioca per (stra)vincere, crea, inventa, fa male al ‘povero’ Kardesler che per metterci una mano (5’) per poco non ce la lascia, poi educatamente ringrazia Politano, che trasforma in assist l’erroraccio in costruzione dal basso del portiere e infine va ad abbracciare Kvara, che gli porge su un guanciale l’idea per un cucchiaio”.

 

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