Con lo spagnolo, al Psg potrebbe aprirsi finalmente l’era in cui la visione del mister ha finalmente un peso nelle decisioni del club
Dopo i nomi di Nagelsmann che però ha rifiutato l’incarico, e di Conceiçao, anche questo sfumato in poco tempo, come possibili successori di Galtier, il Psg sembra aver trovato l’accordo con Luis Enrique. Ieri l’indiscrezione dell’Equipe secondo cui in settimana potrebbe arrivare l’annuncio:
“Luis Enrique dovrebbe essere il prossimo allenatore del Paris-Saint-Germain. Il club parigino è convinto di non essere più molto lontano da un accordo con l’ex allenatore della Spagna (53 anni) e spera di poterlo annunciare questa settimana. E’ ancora tutto in fase di risoluzione, ma sembra che le due posizioni siano molto vicine”.
Con Luis Enrique cambierebbero, inevitabilmente, alcuni equilibri all’interno della squadra. Alcuni giocatori con la valigia in mano, potrebbero posarla di nuovo a Parigi con l’arrivo dell’ex Barça.
“Il parigino che sarebbe più contento per la nomina di Luis Enrique è Neymar. Da un anno il brasiliano viene regolarmente invitato ad andare via dall’attuale dirigenza sportiva ma, sotto contratto fino a giugno 2027, puntualmente risponde che il Paris gli piace. Dopo diverse proteste di decine di tifosi davanti alla sua abitazione, all’inizio di maggio, aveva comunque cominciato a pensare di andarsene“.
Luis Enrique lo ha già allenato al Barça, nel leggendario trio d’attacco composto da Messi, Suarez e il brasiliano.
L’arrivo dell’asturiano al Psg potrebbe giovare anche a Verratti che con Galtier ha avuto qualche difficoltà. Lo spagnolo ha avuto per l’italiano sempre parole di apprezzamento:
«Verratti mi piace da quando lo conosco. Ha sempre avuto il profilo per giocare nella mia squadra».
L’Equipe poi ricorda la capacità di Luis Enrique di far crescere i giovani:
“Possiamo immaginare che giocatori come Warren Zaire-Emery, Ilyes Housni o Ismaël Gharbi avranno necessariamente la loro possibilità se confermeranno le loro qualità. E se, finalmente, a Parigi si aprisse davvero una nuova era? Quella in cui la visione del mister potrebbe finalmente avere un peso nelle decisioni“.
