ilNapolista

Il New York Times contro la Federtennis: «Agli Internazionali giocatrici pagate la metà»

La polemica sulla disparità salariale investe anche il torneo di Roma: “Dicono che dal 2025 si cambia, ma Binaghi non vuole rilasciare interviste”

Il New York Times contro la Federtennis: «Agli Internazionali giocatrici pagate la metà»
Roma 12/05/2022 - Internazionali BNL d'Italia / foto Imago/Image Sport nella foto: Coco Gauff ONLY ITALY

“I migliori tennisti del mondo scendono questa settimana a Roma, dove uomini e donne giocano nello stesso formato al meglio dei tre set, sugli stessi campi e nello stesso torneo, che vende un biglietto allo stesso prezzo per gare maschili e gare femminili”. Poi arriva il “ma” del New York Times, la polemica: “Ma c’è un’enorme differenza tra le due competizioni: gli uomini gareggeranno per 8,5 milioni di dollari mentre le donne per 3,9 milioni di dollari”. Insomma la questione di genere salariale agli Internazionali finisce sul quotidiano più autorevole del mondo. 

Matthew Futterman scrive che “l’enorme discrepanza salariale arriva dopo due mesi e tre tornei altrettanto significativi in California, Florida e Madrid che hanno visto uomini e donne in competizione per gli stessi premi in denaro. Uomini e donne vengono pagati allo stesso modo anche nei quattro tornei del Grande Slam, dove gli uomini giocano al meglio dei cinque set e le donne giocano al meglio dei tre. Ma non a Roma agli Open d’Italia. E non ancora nei sobborghi di Cincinnati al Western & Southern Open. O in Canada, al National Bank Open, dove gli uomini e le donne si alternano ogni anno tra Toronto e Montreal”.

Il Nyt sottolinea pure che “Angelo Binaghi, il presidente della federazione italiana di tennis, ha recentemente annunciato che l’Open d’Italia si è impegnato a raggiungere l’equità salariale entro il 2025”. Ma “per le prossime due edizioni del torneo, le donne dovranno fare lo stesso lavoro per una paga molto inferiore, il che le fa sentire, beh, non eccezionali”.

Futterman scrive anche che “un portavoce della federazione italiana non ha reso Binaghi disponibile per un’intervista”.

Steve Simon, presidente e amministratore delegato della Wta, il circuito femminile, dice che il premio in denaro disparato riflette un mercato che valorizza gli sport maschili più di quelli femminili, soprattutto per le sponsorizzazioni e diritti mediatici. E dice che l’organizzazione sta lavorando a una soluzione.

Gli organizzatori spesso dicono alle donne che gli manca il potere da star degli uomini. All’Open di Francia dell’anno scorso, Amélie Mauresmo, direttrice del torneo ed ex numero 1 al mondo, ha programmato solo una partita femminile nella fascia notturna in primo piano rispetto alle nove partite maschili, poi ha spiegato che il tennis maschile ha “più attrazione” e appeal. Poi si è scusata.

“Come la maggior parte degli aspetti del business del tennis – spiega il New York Times – la formula per i premi in denaro richiede una spiegazione alquanto complicata. I proprietari del torneo garantiscono una parte dei ricavi da biglietti, diritti sui media nazionali e vendite di sponsorizzazioni per premi in denaro. I tour contribuiscono con una parte utilizzando i soldi dei propri diritti sui media e accordi di sponsorizzazione, nonché con le quote che i proprietari dei tornei pagano per acquisire le licenze per gli eventi. Simon ha detto che la Wta porta sostanzialmente meno denaro rispetto al circuito maschile, l’Atp Tour, il che significa che ha sostanzialmente meno soldi per contribuire al premio in denaro“.

ilnapolista © riproduzione riservata