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Szczesny, il dolore al petto, le lacrime: «Non respiravo, avevo paura». La Stampa: attacco di panico 

Il portiere bianconero si è fermato all’improvviso al 42’ di Juventus-Sporting Lisbona. L’elettrocardiogramma tranquillizza tutti: solo palpitazioni.

Szczesny, il dolore al petto, le lacrime: «Non respiravo, avevo paura». La Stampa: attacco di panico 
Juventus' Italian midfielder Manuel Locatelli (C) and Juventus' Colombian defender Juan Cuadrado tend to Juventus' Polish goalkeeper Wojciech Szczesny after he signaled a chest pain during the UEFA Europa League quarter-finals first leg football match between Juventus and Sporting CP, on April 13, 2023 at the Juventus stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Attimi di paura, ieri, per il portiere della Juventus, Szczesny. Durante la partita di Europa League contro lo Sporting Lisbona, Szczesny si è fermato, portandosi una mano sul petto e, avvicinandosi a Bremer, ha fatto presente al compagno di non sentirsi bene. La Stampa racconta quanto accaduto parlando, tra le righe, di un attacco di panico.

“Locatelli tiene il collo di Szczęsny come se si potesse spezzare. Non è così, ovviamente, ma in quel momento il portiere della Juventus è sul serio molto fragile, spaventato. Sta dentro la sua porta con una mano sul petto, si è fermato da solo, prima stranito e poi impaurito, con il cuore che batte sopra ritmo. Palpitazioni, diranno poi, solo che lì per lì è angoscia che cresce e sembra muoversi direttamente dentro al torace. E infatti Locatelli continua a reggergli la testa, continua a dargli sostegno consapevole dell’attacco di panico e fa girare l’altra mano, sopra la testa quasi che il compagno non la possa vedere. Chiede il cambio. Ferma il tempo. La partita si blocca al minuto 42 del primo tempo e come sempre quando c’è qualcosa che non funziona ed esce dal rito, è subito silenzio. Arrivano i medici e più che altro cercano di calmare il numero uno che non vuole sentirsi dire di stare tranquillo, vuole uscire, però non se lo sa spiegare e guarda chi lo controlla in cerca di risposte. Ottiene solo logiche domande. «Che cosa senti? » e lui non lo sa spiegare ci riuscirà solo a partita finita: «Non mi è mai successo prima, facevo fatica a respirare, provavo un po’ di ansia e paura»”.

Szczesny è uscito dal campo piangendo, incoraggiato dai compagni di squadra ed anche dagli avversari. Poi ha incrociato Allegri, che ha cercato di stemperare la tensione scambiando con il suo portiere qualche battuta. La paura, per tutti, è stata grande, anche per chi guardava da casa.

“L’elettrocardiogramma glielo fanno direttamente nel centro medico dello stadio, subito. E l’esame non segnala nulla, ma intanto quel dolore al torace ha stravolto il portiere che è passato da custode della sicurezza nel momento di maggior pressione dello Sporting a un concentrato di legittime incertezze. Un attimo che lo ha accartocciato e ridotto i suoi quasi due metri di molti centimetri, ha messo in crisi i suoi nervi distesi abituati alle situazioni critiche. Allenati alla calma. Quando fisici super preparati perdono il controllo il tilt è immediato e fermarsi è banalmente sano. Normale e necessario. Soltanto palpitazioni e un timore che ha scatenato lacrime e apprensione e ha mostrato una fragilità forse utile: sarebbe stato stupido scacciarla”.

Già nel post partita, il portiere della Juventus ha tranquillizzato tutti.

«Tutto ok, sto bene e i controlli medici hanno detto che è tutto a posto. Mi sono spaventato, questo è certo. Ho avuto ansia, una cosa così non mi era mai successa. In realtà avevo visto Perin in grande forma e volevo che giocasse lui, le parate fatte nel finale mi hanno dato ragione».

Anche l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, ha commentato l’episodio:

«Sta bene, non lo vuole neanche il diavolo, è vivo, sano, ha avuto un attimo di tachicardia e si è impaurito ed è uscito».

Oggi il portiere sarà sottoposto ad altri accertamenti.

 

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