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Solo il Benfica ha un monte stipendi più basso del Napoli tra le grandi di Champions (Gazzetta)  

La rivoluzione De Laurentiis funziona: squadra giovane e sostenibile. Le grandi d’Europa rimaste in corsa costano 3-4 volte tanto. 

Solo il Benfica ha un monte stipendi più basso del Napoli tra le grandi di Champions (Gazzetta)  
As Frosinone 10/01/2016 - campionato di calcio serie A / Frosinone-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli-Aurelio De Laurentiis

Milan-Napoli di Champions League è, soprattutto, una sfida tra due modelli di calcio sostenibile. La Gazzetta dello Sport dedica al tema un’ampia pagina. Si tratta di

“due modelli economicamente e sportivamente virtuosi, profondamente diversi da quasi tutto il resto del G8 europeo”.

Entrambe sono squadre giovanissime.

“Il Milan è, con il Napoli, la seconda squadra più giovane tra quelle qualificate ai quarti di questa edizione della Champions: l’età media dei giocatori scesi in campo è di 26 anni e 102 giorni, solo il Benfica è più giovane con 26 anni e 89 giorni”.

Ma i due club primeggiano anche sul podio dei monte stipendi meno “pesanti”:

“la spesa del Milan è di 79 milioni lordi annui, 9 in più di quelli impiegati dal Napoli, 37 più di quelli del Benfica, il cui monte ingaggi si aggira sui 42 milioni. Domani insomma, si affronteranno due mosche bianche nel panorama dei top club europei: una tra Milan e Napoli, che in campionato stanno per passarsi ufficialmente il testimone dello scudetto, porterà in semifinale di coppa una filosofia lontana anni luce dalle spese faraoniche delle altre big. Guardate dall’altra parte del tabellone: si va dai 210 milioni di monte ingaggi del Chelsea ai 290 del Real Madrid…”.

Il mercato del Napoli è stato gigantesco, oltre che lungimirante. Le mosse vincenti del direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, sono state soprattutto Kvaratskhelia, Kim, Raspadori e Simeone, scrive la Gazzetta, che non hanno fatto rimpiangere nemmeno per un momento totem come Koulibaly, Insigne e Mertens.

“Le operazioni chiuse sul mercato sono state tutte sostenibili sotto il profilo economico (11,5 milioni per Kvara, 18
per Kim, e prestiti con obblighi e diritti di riscatto per non più di 50 milioni per i due attaccanti), come dimostra il costo dei cartellini, e anche il secondo monte ingaggi più basso delle otto qualificate in Champions, senza per questo nulla togliere alla competitività”. 

Il Napoli che sta stravincendo il campionato di Serie A è il quinto club per monte ingaggi.

“Il Napoli sta stravincendo un campionato che oggi tutti diamo per scontato, ma non bisogna dimenticare che nella graduatoria del monte ingaggi quello azzurro è solo il quinto club. Significa che la cura dimagrante imposta dal presidente Aurelio De Laurentiis – si è scesi da 110 milioni a 70 – con l’abbattimento di oltre il 33 per cento sui costi degli stipendi dei calciatori, non ha inciso sul valore tecnico della squadra di Spallletti. Anzi, i giovani lanciati in questa stagione danno un valore complessivo alla rosa decisamente più alto”.

E il Napoli è stato lungimirante anche nel preparare contratti lunghi. Il contratto di Osimhen scadrà nel 2025, quello di Kvara nel 2027.

“Vuol dire che il club è stato lungimirante nelle scelte e anche nelle opzioni contrattuali. Il resto lo ha fatto un insegnante di calcio come Luciano Spalletti che a 64 anni sta trovando la sublimazione della sua carriera in una chimica di gioco affascinante ed efficace”.

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