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La Procura Figc tende una mano alla Juventus in vista di un accordo (Corsport)

Non ha contestato le scritture private (avrebbe comportato multe pesanti e nuove penalità) ma ha consolidato le vecchie accuse. C’è spazio per il patteggiamento

La Procura Figc tende una mano alla Juventus in vista di un accordo (Corsport)
Db Reggio Emilia 19/05/2021 - finale Coppa Italia / Atalanta-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: John Elkann

Si intravede una mano tesa alla Juventus – da un lato – nell’avviso di chiusura indagini inviato da Chiné sui nuovi filoni d’indagine. Dall’altro, la volontà di consolidare la posizione accusatoria, assicurando l’afflittività delle sanzioni sportive.

Il Corriere dello Sport, con Alessandro Giudice, scrive che tra giustizia sportiva e Juventus si possa arrivare a un accordo utile. Ricorda che il problema stipendi della Juventus non è il differimento ma il mancato accantonamento per il debito (come invece ha fatto la Roma):

Nel bilancio Juve, la contabilizzazione di questo debito non si vede.

E aggiunge che

Con questi elementi, la procura federale avrebbe potuto contestare direttamente l’art. 31 del codice sportivo per sanzionare le scritture private tra società e tesserati. La fattispecie prevede penalizzazioni di punti e squalifica dei giocatori.

Per il Corriere della Sport si è trattato di una scelta politica.

La scelta “politica” sarebbe di evitare l’escalation di sanzioni che coinvolgerebbe moltissimi giocatori, oltre a una sanzione economica al club che – applicando alla lettera l’articolo 31 – sarebbe “da uno a tre volte” un ammontare di decine di milioni: un danno economico gigantesco. Ricorrendo all’articolo 4, Chiné ha invece ravvisato la violazione degli obblighi di lealtà e probità, già assorbita dal filone plusvalenze. L’aggiunta di nuove contestazioni potrebbe quindi comportare, al massimo, qualche punto extra di penalizzazione, essendo la violazione già stata sanzionata. Punirebbe quello che l’accusa considera un “sistema-Juve”: l’insieme preordinato di condotte volte a dissimulare la situazione economica, celando agli organi di controllo la visione complessiva dei bilanci del club.

Discutibile o no, è una scelta politica degli organi federali, di equilibrio tra rigore e stabilità. A fronte di condotte ritenute documentate. Se il Coni dovesse cancellare la penalizzazione, magari per vizi procedurali, la giustizia Figc manterrebbe l’opzione di integrare la contestazione dell’art. 4 con nuovi filoni, ma la Juve avrebbe il margine per patteggiare una sanzione meno dura dei 15 punti. Il comunicato del club, prevedibile e quasi di circostanza, suggerisce la possibilità che un accordo «utile» sia valutato dalla nuova gestione.

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