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Il problema Suninter è l’allenatore, la metà dei giocatori che non sa dove giocherà l’anno prossimo

Quel Ngonge che per nostra fortuna non sa giocare a pallone. Ha l’occasionissima per ingiustamente punirci e la spreca.

Il problema Suninter è l’allenatore, la metà dei giocatori che non sa dove giocherà l’anno prossimo
Db Milano 18/02/2023 - campionato di calcio serie A / Inter-Udinese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 30° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

 

Che rottura sta giornata di campionato.

L’Europa chiama.

L’impiccio è avvertito da più d’una lassù in vetta.

Ne sono esenti li Aquilotti di Ponte Milvio, e si vede.

Calcio sontuoso nelle cinque terre, contro una compagine per niente remissiva.

Anzi spregiudicata e spavalda. Almeno nei primi minuti di contesa.

Ma c’è il Mago Asturiano a dettare gioco e idee.

E poi c’è questo Zaccagni che è un’arma in più.

Poesia autentica i movimenti difensivi dettati dal Sor Polpetta e ormai assimilati perfettamente da un gruppo in costante crescita.

Che rottura sta giornata, per John Malkovic.

Proprio non gli va di andare al Dall’Ara.

In un irrefrenabile impeto di fastidio, ne cambia dieci su undici.

Come se Bologna fosse un’amichevole estiva.

E invece i felsinei sono in questo momento i più vivi.

E approfittano dello squilibrio in campo rossonero immediatamente dopo il fischio d’inizio, grazie al falso nueve Sansone.

Poi pareggerà proprio quel Pobega così trascurato, che meriterebbe maggior fiducia.

Il pari non può soddisfare i Diavoli e il pensiero all’Europa non è una giustificazione.

Qui si rischia seriamente di non finire fra le prime quattro. Altro che semifinale in Champions.

E’ lo stesso rischio che corre Inzaghino.

Dopo l’ennesima figuraccia a San Siro.

A fine partita incontro immediato tra allenatore e dirigenza.

Se il Benfica riesce a rimontare, esonero già mercoledì notte.

Ma il problema Suninter non mi pare essere l’allenatore che, d’accordo, magari non è un genio.

E’ che la metà dei giocatori non ha idea di dove giocherà l’anno prossimo.

Quindi del quarto posto non glie ne frega una mazza.

L’appuntamento con la storia di martedì toglie il sonno a Fra Cipolla.

Risparmiare energie. Evitare infortuni. E intanto far punti perché la festa azzurra sia realtà.

In campo tutto prevedibile.

I Giulietti senza pudore.

Chiudono tutto.

Non superano mai la linea del centrocampo e concedono un possesso mostruoso.

Gli azzurri con un Jack ancora convalescente non trovano varchi da nessuna parte. E non fanno un solo tiro in porta.

“La vita è una tragedia se vista in primo piano, ma è una commedia se vista in campo lungo.”

Parole di quel genio che era Charlie Chaplin.

E’ una partita irritante. Se vista in primo piano.

Ma è una partita che, in campo lungo, lascia dentro anche tanto ottimismo e serenità.

La mano tesa dell’Impomatato verso la tifoseria in subbuglio.

Nessun infortunio, tutti indenni.

Sei delle otto squadre di Champions non vincono.

Quel Ngonge che per nostra fortuna non sa giocare a pallone. Ha l’occasionissima per ingiustamente punirci e la spreca.

Poi Osi.

Entra Osi e fa capire a tutti cosa vuol dire la sua presenza in campo.

Entra ed ha giusto il tempo per imbastire tre limpide azioni da gol.

Per frantumare la traversa.

Per litigare con l’arbitro perchè fischia la fine troppo presto.

Che carattere, sto ragazzo.

Martedì ci divertiamo, dai.

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