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«Il calcio italiano è irrimediabilmente razzista e xenofobo» (Abc)

“Gli ultimi episodi dimostrano che le autorità non sono capaci di estirparlo dagli stadi. Le misure punitive sono insufficienti”

«Il calcio italiano è irrimediabilmente razzista e xenofobo» (Abc)
Mg Torino 04/04/2023 - Coppa Italia / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Romelu Lukaku

L’ondata di episodi razzisti concatenati delle ultime settimane dimostra ancora una volta il problema delle autorità di estirpare questo tipo di episodi dagli stadi d’Italia, una macchia che storicamente trascina il calcio in un paese in cui, negli ultimi decenni, insulti e attacchi a i giocatori di calcio sono stati ripetuti a causa del colore della loro pelle”. Il quotidiano spagnolo Abc dedica un’intera pagina al razzismo endemico del calcio italiano. Criticando duramente l’inutilità delle soluzioni adottate finora. Veri e propri palliativi.

La recidiva – scrive Abc – dimostra che queste misure punitive sono insufficienti a debellare la piaga della xenofobia, come da anni viene denunciato in Italia“. E giù esempi: dall’ultimo Lukaku, che ha fatto prendere posizione persino alla Fifa, a Balotelli, Kessié, Koulibaly, Anguissa, Umtiti e Matuidi.

E poi, ancora, “i tifosi della Roma che chiamano Stankovic zingaro o dalla Lazio che fanno cori antisemiti”. “La xenofobia e la discriminazione – scrive ancora Abc – non sono un fenomeno recente e in questo Paese hanno anche una connotazione geografica. Nel periodo di massimo splendore del Napoli, alla fine degli anni ’80, Maradona conosceva da vicino l’odio dei tifosi del centro-nord Italia“.

La chiusura del pezzo è dedicata – esemplare – al tifoso della Lazio con la maglia di Hitlerson.

Ricordiamo quanto scriveva Repubblica sul tifoso con la maglia inneggiante a Hitler:

“La polizia ha già dato un nome e un cognome al tifoso laziale che in tribuna, domenica durante il derby Lazio-Roma, indossava la maglia della vergogna con la scritta “Hitlerson” che giganteggia sopra il numero “88”, ovvero il simbolo utilizzato come saluto ad Adolf Hitler. È un ragazzo tedesco, identificato insieme ad altre due persone immortalate mentre facevano il saluto romano. L’uomo era entrato all’Olimpico senza indossare la maglietta, salvo poi mettersela quando ha preso posto in Monte Mario. Per identificare i tre sono state indispensabili le immagini catturate dalle telecamere interne all’Olimpico”.

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