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È ingrato attaccare Spalletti artefice di una stagione straordinaria, il Napoli non è il Madrid

POSTA NAPOLISTA – Capisco la delusione, ma anche grazie al tecnico siamo tra le prime otto d’Europa. Viviamoci con gioia questa magnifica primavera

È ingrato attaccare Spalletti artefice di una stagione straordinaria, il Napoli non è il Madrid
Db Reggio Emilia 17/02/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Caro Direttore, Leggo e apprezzo da tempo la vostra testata: rigorosa, aperta, plurale.

Ho letto la lettera di Raffaele Sannino su Spalletti e sul quarto di Champions con il Milan, e sul fatto che, cito, “questa eliminazione è una macchia indelebile sulla sua stagione [di Spalletti]” e che “non si diventa grandi allenatori a 64 anni”. Ho trovato le argomentazioni di Sannino decisamente poco fondate nel merito e ingrate nei toni.
Per confutarle non credo ci sia bisogno di “arrampicarsi sugli specchi”, come Sannino chiede; in questo caso è sufficiente mettere in fila alcuni fatti sotto gli occhi di tutti.
1. Il Napoli è stato sì eliminato in un quarto di Champions, ma quel quarto lo ha innanzitutto raggiunto. Ciò non era mai accaduto nella nostra storia, neanche quando il più forte  di tutti i tempi giocava con noi. Aggiungo che il Napoli ci è arrivato con un percorso esaltante. Oggi, anche grazie a Spalletti, il Napoli è fra le prime otto squadre d’Europa.
2. In campionato il Napoli ha imposto il suo gioco come difficilmente una squadra ha fatto, e non solo in Italia. Bayern, Psg, Manchester City fanno molta più fatica nei rispettivi campionati. Di questo, spero, ne parleremo più compiutamente fra qualche settimana. Al momento il distacco dalla seconda è abbondantemente in doppia cifra. Anche questo, credo, per la prima volta nella storia del Napoli.
3. Se uno dei metri di giudizio possibili per un allenatore è l’impatto sulla rosa, beh, su Spalletti c’è poco da dire. Osimhen è ora fra i tre migliori centravanti al mondo. Merito suo, certo, della sua applicazione, ma forse anche un po’ di Spalletti – almeno così dice lo stesso Osimhen… Di Lorenzo, da quest’anno capitano, è un giocatore esemplare, da ogni punto di vista. Anche qui merito della sua intelligenza e del suo lavoro; ma magari anche qui un po’ Spalletti c’entra. Di Lobotka e della sua trasformazione neanche parlo…

Un’ultima notazione, perdonate se un po’ polemica. Il Napoli non è il Real Madrid, che la Champions la vince ad anni alterni; non è nemmeno il City, che colleziona fuoriclasse a suon di milioni perdendola, la Champions, e non ad anni alterni. A ben vedere il Napoli non è neanche il Milan, una delle società più titolate al mondo.

La delusione per l’occasione persa c’è tutta, inutile nasconderlo. Ma oggi deve esserci innanzitutto la consapevolezza di essere fra le più forti squadre d’Europa. Viviamo con gioia ed entusiasmo questa magnifica primavera.
Grazie per l’attenzione e i miei saluti più cordiali,
Vasco d’Agnese 
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