Vasseur: «Chi era molto vicino a Binotto ha preferito andar via, non sono preoccupato né dispiaciuto»
A Auto Hebdo: «Non ho problemi con Elkann e Vigna, so cosa si aspettano da me. Ho mezzi e potere decisionale come non ho mai avuti altrove».

Maranello (Mo) 14/02//2023 - presentazione Ferrari SF-23 / foto Press Office Scuderia FerrariImage nella foto: Frederic Vasseur
Il team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, ha rilasciato un’intervista ad Auto Hebdo in cui fa il punto sulla situazione interna alla Scuderia. Recentemente alcuni fedelissimi di Binotto, suo predecessore, si sono dimessi, come l’aerodinamico David Sanchez, mentre nei test era stato sostituito il capo delle strategie, Inaki Rueda. Vasseur ne parla.
«Credo sia inevitabile. Ci sono persone che erano molto vicine a Binotto e di conseguenza hanno preferito andare via. Ma non mi sento preoccupato o dispiaciuto. E immagino che altre persone si siano preoccupate per il loro futuro».
Vasseur smentisce le voci di possibili tensioni con i vertici della Ferrari:
«Personalmente non ho problemi, ho ben chiaro il mio progetto e lo realizzerò. Sono in contatto ogni giorno con John Elkann e Benedetto Vigna, so bene cosa si aspettano da me. Ho mezzi e potere decisionale come non ho mai avuti altrove: ecco la verità».
La gara di apertura in Bahrain ha visto arrivare al traguardo solo la SF-23 di Carlos Sainz, quarto classificato. La Ferrari di Charles Leclerc, invece, non ha terminato la gara per un guasto elettrico. Vasseur, però, non sembra affatto scoraggiato.
«Il Gp del Bahrain è stato positivo per certi aspetti e negativo per altri. Faccio fatica a capire come mai la squadra sia diventata un bersaglio dopo una sola gara. Guardando la correlazione dei dati tra la simulazione e la pista, siamo convinti di essere sulla strada giusta».
Vasseur conclude:
«Ho chiesto a tutti di restare concentrati sulle prestazioni e di trovare soluzioni ai problemi di affidabilità. Il campionato è lungo».
Qualche giorno fa, la Gazzetta dello Sport scriveva di un incontro tra Leclerc e John Elkann dopo il disastroso esordio in Bahrain. E dava notizia che in tanti, dopo l’addio di Davi Sanchez, vorrebbero lasciare Maranello.
Leclerc, al rientro dalla trasferta di Sakhir, avrebbe chiesto e ottenuto di incontrare il presidente John Elkann a Maranello, per discutere della situazione. Evidentemente preoccupato. La stagione dell’assalto al titolo iridato rischia di trasformarsi in un’altra vana rincorsa alla vetta. Probabile che Leclerc abbia voluto condividere il proprio punto di vista con Elkann (fra i due c’è un rapporto diretto) e ricevere rassicurazioni. Il suo contratto con il Cavallino scade alla fine del 2024, si è parlato più volte dell’interessamento della Mercedes, ma non è questo l’argomento che sta a cuore a Charles. L’atmosfera è tesa fra i corridoi della fabbrica. E non potrebbe essere altrimenti. Le dimissioni di Sanchez sono la spia dell’incertezza che si respira all’interno del team. Il tecnico, presente da dieci anni a Maranello, aveva già fatto circolare il suo curriculum fra le altre squadre durante l’inverno, sentendosi in posizione precaria, ed è arrivata la chiamata dell’amico Andrea Stella dalla McLaren. Del resto, il suo ruolo di capo dell’aerodinamica era stato rilevato di fatto da Diego Tondi e per Sanchez era stata creata una funzione ad hoc. Non sarà sostituito. Ma, come Sanchez, sembra che molti altri in Ferrari abbiano sondato il mercato nei mesi scorsi, perché insicuri dopo l’uscita di Binotto. Il capo delle strategie Inaki Rueda è stato declassato a un diverso compito in azienda e forse non resterà. Se n’è andato Gino Rosato e ha dato le dimissioni anche Jonathan Giacobazzi, figura legata storicamente all’azienda e molto apprezzata nel paddock, al punto che qualcuno lo aveva indicato come possibile team principal. Non è detto che l’emorragia finisca qui. Per Vasseur, che ha promosso il giovane Ravin Jain alla guida dei tattici ma non ha avuto influenza nelle altre decisioni, sarà difficile predicare la calma e l’unità in un clima da lunghi coltelli come questo.