Vasseur: «Cambiare mentalità è il passo più grande che dobbiamo fare alla Ferrari»

Su Sportweek: «I latini tendono a essere troppo emotivi e ad avere reazioni eccessive, nel bene o nel male. Mi devo assicurare che nel team non succeda»

Vasseur Ferrari

Maranello (Mo) 14/02//2023 - presentazione Ferrari SF-23 / foto Press Office Scuderia FerrariImage nella foto: Frederic Vasseur

Frederic Vasseur, il nuovo team principal della Ferrari, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Sportweek, la prima in abiti di servizio, se così si può dire:

«Dobbiamo essere più freddi nei momenti cruciali, cambiare mentalità è il primo passo da fare. Non ho avuto dubbi nell’accettare la proposta di Elkann. Abbiamo uomini, mezzi e risorse per puntare al titolo».

La magia del Cavallino è unica e Vasseur ne ha avuto conferma una sera a cena con Piero Ferrari:

«Mi sono emozionato una sera a cena con Piero Ferrari. Abbiamo parlato del passato. La storia si respira ovunque in questa azienda e anche attorno a essa. È una carica di energia fuori dal comune. La tradizione c’è anche alla McLaren o alla Williams, ma non è paragonabile».

Si è calato subito nella parte Vasseur, uomo pragmatico e razionale:

«L’anno scorso è stata una buona stagione, con vittorie, pole e un netto passo avanti rispetto ai campionati precedenti, anche se c’è da migliorare. Potranno esserci ulteriori aggiustamenti, ma nel segno della continuità. Non vedrete rivoluzioni. Ho avuto la conferma che alla Ferrari niente è impossibile».

Infine un commento su Leclerc. Vasseur lo consce da quando Charles era un pilota dell’Alfa Romeo:

«Charles lo conosco da sempre, nelle categorie junior volava, ma si innervosiva troppo. Gli dicevo: ‘Va bene essere severo con te stesso e rimproverarti gli errori, ma non esagerare!’. All’inizio in F.1 ha dovuto affrontare difficoltà che non aveva mai incontrato, soprattutto nelle prime gare, poi alla vigilia di Baku 2018 avemmo una discussione in cui gli parlai dell’importanza dell’impegno con il team per sistemare la macchina, e la sua risposta fu fantastica. In gara si piazzò sesto, centrando i primi punti. Quella è stata una svolta per la sua crescita».

L’ultima domanda è quella da un milioni di dollari: Cosa manca per vincere il mondiale piloti?

«Dobbiamo restare freddi e concentrati nei momenti importanti. I latini tendono a essere troppo emotivi e ad avere reazioni eccessive, nel bene o nel male. Io mi devo assicurare che nel team non succeda. Uno dei primi discorsi che ho fatto alla squadra è stato proprio questo. Ho detto: ‘Se saremo primi al debutto in Bahrain non vorrà dire che avremo vinto il Mondiale e viceversa non lo avremo perso se saremo quinti’. Cambiare mentalità è il passo più grande che dobbiamo fare alla Ferrari».

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