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L’Equipe celebra Maignan la forza silenziosa della Francia

In vacanza a Los Angeles si alza alle 5 per jogging ed esercizi, a Lione fece cambiare preparatore dei portieri, a Milano ha fatto dimenticare Donnarumma

L’Equipe celebra Maignan la forza silenziosa della Francia
Db Milano 26/02/2023 - campionato di calcio serie A / Milan-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Maike Maignan

L’Equipe celebra Maignan il portiere del Milan che sembra uscito da un lungo tunnel. L’altra sera, nella larga vittoria per 4-0 della Francia sulla Svezia, Maignan ha avuto il suo momento di gloria: ha parato un calcio di rigore. L’Equipe oggi dedica al portiere la copertina del giornale e l’articolo comincia così:

Al fischio finale di venerdì, i blues si sono precipitati sa Mike Maignan, come se il suo rigore fermato all’ultimo secondo avesse determinato l’esito della serata contro l’Olanda (4-0). Non era una manifestazione collettiva di sollievo, nemmeno un voto di fiducia, ma più un modo di giurare fedeltà al nuovo padrone della porta francese.

L’Equipe ricorda che Maignan raccoglie l’eredità di Lloris, compito non facile. Ma, ricorda

è stato in grado di sostituire Gianluigi Donnarumma a Milano e molto rapidamente ha mandato in archivio le prestazioni dell’ex figliol prodigo di San Siro. Sei anni prima, quando arrivò a Lille, c’ era Vincent Enyeama, un riferimento per i tifosi, che lui mandò in panchina senza che nessuno dicesse nulla. Non ha mai vacillato. Nemmeno quando è atterrato nello spogliatoio delle stelle del PSG. «È il suo modo di essere», ricorda Nicolas Dehon, allora allenatore dei portieri parigini, ora a Nizza. «Mike è una forza silenziosa. Non è un introverso, ma crede che se è lì, è il frutto del suo lavoro. Gli piacciono le sfide». A Parigi, Maignan non giocherà mai con i professionisti, ma Dehon assicura di essere stato molto prezioso quotidianamente.

L’Equipe racconta che è a Lille che Maignan diventa Maignan.

In vacanza, d’estate, a Los Angeles, si sveglia alle 5, fa jogging per un’ora, esercizi con il suo preparatore alle 9, appuntamento con l’osteopata alle 13 e sessione di boxe alle 17. Tutto ciò che fa, lo fa per migliorarsi. Al club, quando sente che le sessioni dell’allenatore dei portieri reclutato da Luis Campos non corrispondono a ciò di cui ha bisogno, lo spiega ai dirigenti, che nominano Eric Allibert. Non era un problema di persona, solo di metodo.

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