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Le Graet: «Contro di me un complotto politico-mediatico ben orchestrato»

La difesa di Le Graet ha annunciato di voler denunciare il ministro dello sport per diffamazione: “violati tutti i principi di imparzialità e contraddittorio”

Le Graet: «Contro di me un complotto politico-mediatico ben orchestrato»
Db Bari 01/09/2016 - amichevole / Italia-Francia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Noel Le Graet

L’ormai ex presidente della Federcalcio francese, Noel Le Graet, ha risposto alle accuse che lo hanno coinvolto oggi pomeriggio attraverso due interviste rilasciate a Le Monde e a L’Equipe.

Oggi Le Graet si è dimesso dalla carica di presidente della Federcalcio e nel pomeriggio ha dichiarato di voler denunciare per diffamazione il ministro dello sport francese Amélie Oudéa-Castéra.

La difesa di Le Graet ha fatto sapere che chiederanno l’annullamento dell’audit:

“Chiederemo l’annullamento di questa denuncia che ha violato tutti i principi di imparzialità, di contraddittorio, davanti ai giudici amministrativi.”

Le Monde scrive:

Bersagliato anche da un’inchiesta preliminare della procura di Parigi per ‘molestie sessuali e morali’, il signor Le Graët torna, in un’intervista a Le Monde, sulla sua caduta, il suo bilancio, e afferma che il rapporto dell’IGESR sarà impugnato dinanzi al Tribunale amministrativo. Lo dice a Le Monde anche il suo avvocato, Florence Bourgche presenterà ricorso per ‘diffamazione’ davanti alla Corte di Giustizia della Repubblica contro il Ministro dello Sport per ‘manipolazione di informazioni’.”

Di seguito un breve estratto dell’intervista:

«Stamattina ho detto, senza tremolii nella voce, quanto sono orgoglioso di aver lavorato alla FFF. Tutti i membri del comitato esecutivo hanno reso omaggio al mio lavoro, ai nostri record e si sono complimentati con me. Anche se non sono ingenuo. La FFF ha fatto molta strada negli ultimi dodici anni. Sicuramente ho qualche responsabilità anche in questo».

Quando la decisione delle dimissioni?

«L’istruttoria amministrativa si è appena conclusa [15 febbraio]. Non so nemmeno cosa c’è nel rapporto di ispezione. Abbiamo dovuto attendere la fine delle indagini e il rapporto finale. Non pensavo di andarmene prima. Ho sofferto: quando subisci tutto quello che ho subito io all’inizio di gennaio, in modo così ingiusto, devi essere forte, avere il sostegno della famiglia. Ho lottato, sono stato triste dal 10 fino alla fine di gennaio».

Potevi andartene prima.

«Non avevo motivo per dire, il 10 gennaio, “me ne vado” . Il tempismo era giusto. Nessuno mi ha convinto. Ho deciso da solo di lasciare un po’ di tempo fa. Non avevo più la voglia, il coraggio, la volontà. C’è stato un accanimento incredibile».

 

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