Per molti non cambierà nulla: continueranno a iscrivere subito la plusvalenza a bilancio per mascherare le perdite, con buona pace del nuovo regime fiscale.

Il Governo interviene nel caso plusvalenze cercando di utilizzare la tassazione per porre fine alle operazioni fittizie. Ma l’emendamento inserito nel Milleproroghe rischia di non produrre alcun risultato perché i club non hanno soldi per pagare le tasse, dunque continueranno a comportarsi come hanno fatto finora. La questione è sollevata da Lorenzo Vendemiale su Il Fatto Quotidiano.
Il Governo vuole intervenire sulla possibilità di spalmare su più annualità la tassazione a cui sono soggette le plusvalenze: negli scambi dove non c’è passaggio di denaro, cioè le “plusvalenze fittizie”, le tasse si pagheranno tutte nell’anno in cui vengono realizzate. Inoltre, la rateizzazione sarà riconosciuta solo ai calciatori posseduti da almeno tre anni.
“L’emendamento è stato presentato nel decreto Milleproroghe e rischia di essere cassato per inammissibilità (non è una proroga), ma il governo ha già fatto sapere di essere pronto a riproporlo in un altro provvedimento. Non è
questo il punto, ma l’efficacia. Considerando l’aliquota al 12,5%, parliamo di piccole cifre: 1,25 milioni su una plusvalenza di 10. Se i soldi delle plusvalenze fittizie sono virtuali, però, per pagare le tasse ci vuole cassa vera. In teoria, è un vantaggio per lo Stato, che incassa subito, una penalizzazione per i club, a cui la plusvalenza risulta meno conveniente. Il problema è che la tassazione si applica solo se c’è un guadagno, mentre la maggior parte delle squadre di Serie A sono in rosso. Per molti, insomma, non cambierà nulla: continueranno a iscrivere subito l’intera plusvalenza a bilancio per mascherare le perdite, con buona pace del nuovo regime fiscale. Così il provvedimento rischia di rivelarsi un pannicello caldo, ma era il massimo che si potesse fare su una materia così complicata. Semmai, l’effetto dissuasore su cui punta il governo è che d’ora in poi tutti i trasferimenti finiranno sotto la lente dello Stato, scoraggiando le operazioni più spericolate. È solo un tentativo di provare a chiudere i cancelli della stalla. Senza nemmeno il lucchetto, quando i buoi sono già scappati da un pezzo”.