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Il Napoli è un modello: viene da anni di intelligente programmazione e di scelte felici sul mercato (Messaggero)

In Italia è l’unico modello proponibile. Intanto la Serie A ha perso centralità, i migliori sono altrove e altri se ne andranno 

Il Napoli è un modello: viene da anni di intelligente programmazione e di scelte felici sul mercato (Messaggero)
Italian businessman Aurelio De Laurentiis arrives for the screening of the film "Freaks Out" presented in competition on September 8, 2021 during the 78th Venice Film Festival at Venice Lido. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Il Napoli capolista viene da anni di intelligente programmazione e di felici scelte di mercato. In Italia, quello di De Laurentiis è l’unico modello proponibile, molto più del Salisburgo. Lo scrive Andrea Sorrentino sul Messaggero.

L’analisi parte da quanto dichiarato dal dirigente della Roma, Thiago Pinto, che ha dichiarato, l’altra sera, di invidiare il Salisburgo, avversario dei giallorossi in Europa League, perché guidato da un progetto, da una strategia.

L’Italia, scrive Sorrentino sul quotidiano romano, dovrebbe rendersi conto di essere indietro rispetto agli altri campionati europei.

“Accettiamolo: siamo ormai dentro un abisso, abbiamo perso il giro. I migliori sono altrove, l’Italia ha perso centralità. L’ha persa da tempo, franando sotto i colpi del moggismo e dei suoi alleati e addentellati, che sparsero il napalm sul movimento dopo averne tratto il meglio, e venne la notte. Il calcio italiano se lo sono mangiati da tempo, lor signori, ora rimangono briciole. Ci vorrebbe una rivoluzione: subito serie A a 18 squadre, meglio se a 16, e minimo di 6 giocatori italiani in campo, sempre. Ma non accadrà mai: il calcio italiano è troppo prigioniero dei suoi veti incrociati per poter progredire. Ci si butta solo sull’usato insicuro. Ora i colpi di mercato sono anziani campioni a cui nessuno fa più contratti nell’Europa che conta, mentre noi li accogliamo con tutti gli onori e gli oneri (per i bilanci)”.

La storia dell’ultimo campionato lo insegna: l’unica squadra ad essersi rafforzata è il Napoli. Un modello da seguire.

“Nessuno si è davvero rafforzato, tranne il Napoli, che sboccia come un miracolo ma ha dietro anni di intelligente
programmazione, e di scelte felici sul mercato. In Italia è l’unico modello proponibile, ben più del Salisburgo. Ma qui noi critichiamo gli allenatori, alcuni dei quali mirabilissimi (Spalletti, Allegri, Mourinho e Sarri i fuoriclasse), anziché dirigenti e istituzioni che ci hanno portato fin qui, e che in fondo gattopardescamente hanno resistito ai cambiamenti, incarnandoli. Così, i migliori continueranno ad andarsene, e bisognerà industriarsi per sopravvivere: proprio come fa il Salisburgo, che però ha dietro il colosso della Red Bull e il suo stadio già ce l’ha da tempo, chissà se è un esempio congruo”.

 

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