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Il City difende il pari a Lipsia senza fare cambi. Il Guardian: «Ormai Guardiola sembra Mourinho»

Il tecnico: “Posso fare 5 cambi, ma non sono mica obbligato. Non volevo rischiare di perdere 4-3, ce la giochiamo tutta al ritorno”

Il City difende il pari a Lipsia senza fare cambi. Il Guardian: «Ormai Guardiola sembra Mourinho»
Manchester (Inghilterra) 14/09/2022 - Champions League / Manchester City-Borussia Dortmund / foto Imago/Image Sport nella foto: Josep Guardiola ONLY ITALY

A Lipsia è successa una cosa inusuale di questi tempi: il Manchester City, pur costretto a un deludente 1-1 nell’andata degli ottavi di Champions,  e nonostante fosse dominato per lunghi tratti del secondo tempo dai tedeschi, ha chiuso la partita senza nemmeno un cambio. Guardiola ha tenuto in campo, in sofferenza, gli stessi 11 uomini dal primo all’ultimo minuto. “Si è rifiutato”, scrive Jonathan Liew sul Guardian.

“Le mie aspettative non erano alte”, ha spiegato lui dopo. “Avevo la sensazione che la qualificazione si sarebbe comunque decisa al ritorno. Sono 180 minuti e non volevo perdere 4-0 o 4-3 qui. Abbiamo disputato quattro partite in 10 giorni, veniamo qui e dopodomani voliamo a Bournemouth. Ho messo tutto questo in prospettiva e sono felice per il gioco che abbiamo giocato. È la Champions League. Una competizione molto impegnativa”.

Ovviamente gli hanno fatto notare che aveva Phil Foden e Julián Álvarez in panchina…: “Ho l’opportunità di avere cinque sostituzioni. Non significa che devo farle, però. Ero davvero contento di quello che stavo vedendo. Ho analizzato il Lipsia con i miei e avevamo bisogno di quel tipo di controllo, perché loro giocano con sei davanti. Non abbiamo la squadra per competere con loro nelle transizioni. Sono migliori di noi, sono sempre più veloci. In queste situazioni le squadre tedesche sono migliori di noi. Dovevamo avere molto controllo. Forse nella gara di ritorno deciderò di fare il matto e giocare con nove punte“.

Liew sottolinea che queste sono dichiarazioni “alla Mourinho: mettere in risalto le debolezze della propria squadra, esaltare i punti di forza degli avversari, offrire analisi che spesso sfidano l’evidenza degli occhi“.

E aggiunge che il City è una squadra “costruita soprattutto per la stabilità, per la pazienza, per stringere lentamente la vite”. Quando si sente in pericolo “si comporta come una banda di ladri che ispeziona il locale, esaminando le vie di fuga, analizzando quasi in modo forense l’edificio alla ricerca di punti deboli“.

Secondo il Guardian però “questa è stata una prestazione molto preoccupante per il Manchester City, che sembrava giocare il secondo tempo in strane tonalità pastello. Certo, il City è un club che si è reso in gran parte immune dal panico nel corso degli anni, che nei suoi momenti più difficili si affida semplicemente al potere di riscatto di una tattica ben allenata e al 75% di possesso”.

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