Il Regno Unito dovrebbe essere la patria del garantismo. Da quel che scrive il Guardian, non sembra. In Italia invece non basta nemmeno una condanna
La fine dell’inchiesta non basta. Lo staff del Manchester United è diviso sull’opportunità di consentire a Mason Greenwood di riprendere la sua carriera nel club, così riporta il Guardian. Il Manchester United sta valutando il futuro del suo attaccante dopo che i pubblici ministeri hanno archiviato il caso di tentato stupro contro di lui.
Sebbene una parte sostanziale della dirigenza dei Red Devils sarebbe profondamente infelice se Greenwood giocasse di nuovo per il club, altri sentono il dovere di prendersi cura di un giocatore che è nello United dall’età di sette anni e, soprattutto, dopo che non è stato ritenuto colpevole di alcun crimine. Il Regno Unito, presunto paradiso del garantismo, si sta rivelando molto distante dalla tradizione. Quanta distanza rispetto all’Italia dove Portanova – condannato in primo grado a sei anni per violenza sessuale – era stato persino voluto dal Bari (acquisto che poi è saltato per l’ira dei tifosi)
Il Guardian fa sapere che il club non è stato in grado di avviare la sua inchiesta fino a quando il caso contro Greenwood non è stato archiviato. E che lo farà adesso. Il giornale ricorda che il calciatore di 21 anni ha un contratto fino al 2025.
Alla conferenza stampa di ieri il mister Erik ten Hag ha cercato di dribblare le domande su Greenwood: «Non posso fare un commento sull’inchiesta. Non posso dire nulla al riguardo. Mi rifaccio al comunicato del club e in questo momento non posso aggiungere altro». Decisivo sarà anche il parere degli sponsor che al Guardian hanno risposto in maniera generica.