Lo striscione dei Fedayn romani scippato e bruciato arriva anche in Spagna. El Paìs titola: “Gli ultras di Roma e Napoli esportano la loro guerra a Belgrado”

Lo striscione dei Fedayn romani scippato e bruciato allo stadio dagli ultras della Stella Rossa di Belgrado come ritorsione (o chissà cos’altro) per il gemellaggio dei tifosi romani con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria; mentre “una settimana prima, nella curva B dello stadio Diego Armando Maradona, sventolava una bandiera serba durante il match contro la Cremonese”. La “guerra” ultras italiana tracimata nei balcani finisce sul Paìs, che commenta così: “L’Italia ha dimostrato in queste settimane di essere ancora molto indietro nella lotta contro gli ultras nel calcio. L’escalation della guerra tra i tifosi del Napoli e della Roma ne è la prova più lampante”.
Il quotidiano spagnolo racconta i rapporti tra i tifosi del Napoli e della Roma, la storia del gemellaggio e la rottura fino alla tragedia dell’uccisione di Ciro Esposito, e l’agguato in autostrada di qualche settimana fa. E conclude: “La battaglia in autostrada ha riunito 300 teppisti, per lo più napoletani, e si è trasformata in una guerra a colpi di razzi, petardi e armi bianche. Ci sono state decine di feriti e il blocco della circolazione. Ma le forze di sicurezza sono ancora più allarmate dal furto dello striscione”.
Lo striscione rubato e incendiato sugli spalti della Stella Rossa continua a far discutere, insomma. E preoccupa anche le autorità. Qualche giorno fa, lo striscione dei Fedayn rubato due settimane fa è comparso nella curva dei tifosi della Stella Rossa. Gli ultras serbi, autori del raid a Piazza Mancini a Roma, lo hanno esposto e bruciato nella propria curva durante la partita di campionato contro il Cukaricki. La storico stendardo dei Fedayn è stato esposto capovolto, come si fa nel mondo ultras per rivendicare il trofeo di guerra. Poco dopo è stato anche bruciato dai tifosi serbi Accompagnato da uno striscione che recita: “Hai scelto gli amici sbagliati”.