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Cessione Milan, la Procura di Milano indaga: perché Elliott scelse RedBird e non Investcorp?

Su Repubblica. Il fondo arabo aveva offerto la stessa cifra di RedBird, ma cash, con la garanzia di 400 milioni da mettere sul mercato, eppure Elliot ha preferito RedBird

Cessione Milan, la Procura di Milano indaga: perché Elliott scelse RedBird e non Investcorp?
Mg Milano 03/09/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jerry Carnevale-Paul Singer

Nelle carte della Procura di Milano, che indaga sulla cessione del Milan, c’è la ricostruzione della trattativa saltata con il fondo arabo MFO-Investcorp, che offriva la stessa cifra di Cardinale ma con la garanzia di 300-400 milioni da mettere sul mercato. Elliott, però, preferì RedBird. Ne scrive la Repubblica, sottolineando allo stesso tempo la stasi del Milan sul mercato: un solo rinforzo, in porta, perché il budget non consentiva altro.

La trattativa con Investcorp iniziò nel novembre 2021 e saltò nel maggio 2022 per l’inserimento di Cardinale. Le due offerte erano più o meno uguali, racconta il quotidiano, di circa 1,2 miliardi di euro ma con una differenza non da poco:

“quella di Investcorp-MFO era cash, mentre l’accordo con Cardinale è stato raggiunto attraverso la modalità di un vendor loan. Il venditore Elliott avrebbe in sostanza preferito un acquirente cui prestare soldi a un altro che non ne chiedeva. Elliott ha garantito al compratore RedBird un prestito consistente (mai smentita la cifra di circa 600 milioni, per un interesse annuo di 42 milioni). E RedBird ha lasciato al fondo dei Singer corposa voce in capitolo nelle scelte societarie, a cominciare dall’austerity sul mercato”.

Repubblica ha interpellato l’amministratore delegato di MFO, Carmine Villani, che spiega:

«Non posso entrare nei dettagli, ma posso confermare che la nostra cordata si era impegnata sia ad acquisire tutte le quote di maggioranza del Milan sia a garantire il successivo investimento sul mercato di 300-400 milioni, per riportare subito la squadra al livello più alto d’Europa, come la sua storia merita. Era tutto “equity”. Se Elliott avesse voluto, gli avremmo lasciato quote di minoranza».

Il quotidiano scrive:

“Particolari e clausole del successivo closing con RedBird e l’esatta ripartizione delle quote azionarie sono ancora segreti. L’indagine dei pm Giovanni Polizzi e Maurizio Romanelli mira a fare luce sulle zone d’ombra”.

La trattativa del Milan con Investcorp naufragò quando era già stata fatta anche la due diligence, il controllo dei conti. A maggio, durante la volata scudetto, entrò in scena RedBird Capital, che accettò la condizione del prestito da Elliott.

“Così, saltata la pista arabo-americana, andò in porto con un’accelerazione velocissima l’affare con Cardinale. Che dallo scorso 31 agosto è il proprietario del Milan. Quattro mesi e mezzo dopo, la Procura di Milano vuole vederci chiaro”.

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