ilNapolista

Allegri si innervosisce per la teoria del corto muso, ma l’ha creata lui (Libero)

Dopo lo sfogo su Sky: “O ha mentito fino ad adesso o si è smentito all’improvviso. Probabilmente si sente prigioniero del personaggio creato da lui stesso”

Allegri si innervosisce per la teoria del corto muso, ma l’ha creata lui (Libero)
Db Torino 06/11/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Le parole di Allegri nel post partita di Juventus-Nantes hanno lasciato il segno. Il battibecco avuto con un giornalista Sky ha tirato fuori dall’allenatore livornese un certo nervosismo:

«Non è che voglio la Juve dell’1-0, se no mi fate diventare matto. Mi stufo anche io di sentire le ca**ate che dite abbiate pazienza. Non voglio la Juve dell’1-0. Non l’ho mai voluta, è un luogo comune che ormai si dice. Sono robe che non sono vere, inesatte. Le mie squadre hanno fatto sempre dai 70 agli 80 gol».

Da quel momento in poi l’Allegri psicologo, condottiero, allenatore-manager è diventato un uomo solo che la dirigenza juventina sta rivalutando.

Tuttavia Libero fa notare come lo sfogo si basi però su alcune inesattezze:

I casi sono due (sulla teoria del corto muso, ndr): o ha mentito fino ad adesso o si è smentito all’improvviso. Di certo mente quando porta dati solo parzialmente veritieri.

Il punto è sui gol fatti dalle sue squadre:

Nei sette anni di Juventus, solo due volte ha avuto il miglior attacco e mai il secondo migliore, semmai il terzo (per tre anni). La stagione scorsa ha chiuso con l’11esimo bottino offensivo in Serie A, in quella in corso è sesto. Si avvicina alla verità per quanto riguarda la difesa.

Infatti sulla difesa Allegri ha un pizzico di ragione in più, ma non tutta. Infatti soltanto l’anno scorso e nel campionato in corso, la Juventus non è fra le migliori difese della Serie A.

Ma per dover di cronaca, Libero allarga il ragionamento anche agli anni passati al Milan:

È giusto allargare la visuale almeno al triennio di Milan (escludendo la stagione in cui fu esonerato): primo, secondo e quinto miglior attacco ma per ben due volte sotto la citata quota 70; prima, seconda e terza miglior difesa. Insomma, al netto della mezza bugia sui dati, Allegri non è un difensivista. Il punto però è che nessuno l’ha accusato di esserlo.

Gran parte della stampa e dei media ha sempre elogiato questa sua capacità di produrre il massimo risultato con il minimo sforzo, una brutale banalità necessaria a rendere chiaro il concetto.

Forse, scrive Libero, Allegri “si sente prigioniero del personaggio che lui stesso ha creato.

 

 

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata