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Quentin Tarantino e il titolo “Reservoir dogs”: il ricordo di un cliente sprezzante del negozio dove lavorava

Era commesso di videocassette, consigliava “Arrivederci ragazzi” di Malle e il cliente storpiava il titolo originale in Reservoir Dogs. Che da noi fu “Le Iene”

Quentin Tarantino e il titolo “Reservoir dogs”: il ricordo di un cliente sprezzante del negozio dove lavorava
Roma 02/08/2019 - red carpet film 'Once upon time in Hollywood' / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Quentin Tarantino

Repubblica dedica giustamente una pagina alla recensione (a firma Antonio Monda) del saggio di Quentin Tarantino. Il titolo è “Cinema Speculation” che sarà tradotto anche in italiano. È un libro ovviamente sul cinema, sulla sue idea di cinema. Con gli omaggi a chi considera maestri: in copertina ci sono Sam Peckinpah e Steve McQueen sul set di Getaway!, sottolinea sempre l’importanza di Sergio Leone, gli incontri con Marco Bellocchio e Paolo Taviani.

Come scrive Monda:

Rimangono impresse le dissonanze con alcuni maestri, in particolare Scorsese. (…) Definisce Taxi Driver un remake di Sentieri Selvaggi, aggiungendo di non credere che il protagonista si un reduce del Vietnam.

Riportiamo il brano in cui racconta perché intitolò il suo primo film “Reservoir dogs” che poi in italiano è stato tradotto “Le iene”.

Tarantino è cosciente di rappresentare un punto di riferimento idolatrato e limitato e sa di essere l’artefice della più importante rivoluzione cinematografica degli ultimi trent’anni: il libro testimonia come tutto nasca dall’esperienza di commesso in un negozio di videocassette, dove parlava con lo stesso entusiasmo dei film da vedere, mettendo sempre al primo posto “Arrivederci ragazzi” di Louis Malle. Un cliente, dopo aver ascoltato per la terza volta la stessa raccomandazione, rispose che non ne poteva di quel film storpiandone l’originale “Au revoir” in “Reservoir” e aggiungendo la parola “dogs” per accentuare il disprezzo: nacque così il titolo evocativo e misterioso del suo esordio, offrendo un’ennesima prova di come ragiona questo formidabile uomo di cinema, di cui apprezziamo il talento di saggista ma al quale chiediamo con tutto il cuore che non mantenga la promessa di dirigere soltanto un altro film.

Quentin Tarantino

 

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