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Odegaard il genietto dell’Arsenal di Arteta che Zidane non ha capito

Le Parisien: “Dopo due anni di anonimato, Arteta lo ha reso un centrocampista fondamentale. Al Real Madrid ha giocato appena 11 partite”

Odegaard il genietto dell’Arsenal di Arteta che Zidane non ha capito
Db Milano 25/11/2020 - Champions League / Inter-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Martin Odegaard

Dopo la vittoria dell’Arsenal sul Tottenham di Conte abbiamo azzardato un paragone fra gli uomini di Arteta e quelli di Spalletti. Storia, tifo e percorso molto simile, quello dei due club che viaggiano spediti verso la conquista dei rispettivi campionato.

E a voler fare un altro paragone, ogni squadra ha un faro, qualcuno che illumina il gioco e che quando la palla scotta fanno la differenza. Spalletti ha Lobotka, il maestro del centrocampo azzurro. Arteta può contare su Odegaard, il bambino prodigio oggi è cresciuto e con le sue giocate trascina l’Arsenal vittoria dopo vittoria.

Ad accorgersi della differenza che mette in campo il danese è anche le Parisien, che scrive:

Autore di 8 gol e 5 assist dall’inizio della stagione, è appena stato votato miglior giocatore di novembre e dicembre. Questa domenica (17:30) lo attende un enorme shock. L’Arsenal riceve il  Manchester United, terzo in campionato, altro colosso del calcio inglese tornato alla ribalta dopo anni di peregrinazioni. Lo sfondo perfetto per dimostrare che il presente appartiene sicuramente a Odegaard. Negli ultimi due decenni, il destino del centrocampista non ha avuto molti equivalenti. Incarna tutto lo spettacolo che il calcio può produrre grazie a un ragazzino autore di gesti tecnici virali su Internet.

Tutti si ricordano come venne presentato al mondo dopo che il Real Madrid lo acquistò a 14 anni:

Presentato come un futuro profeta del gioco dall’età di 14 anni, a lungo si è temuto che non avrebbe avuto successo. Che la cometa si sarebbe trasformata in un petardo bagnato. Gennaio 2015, è dunque il Real Madrid che finisce per impadronirsi del fenomeno. Dopo due anni di anonimato, l’adolescente viene mandato in prestito all’Heerenveen, nei Paesi Bassi. Un’esperienza conclusa con il passaggio al Vitesse Arnhem, sempre in terra olandese, poi alla Real Sociedad e infine all’Arsenal. Diversi passaggi per un percorso più ragionato verso il successo.”

Al Real è stato allenato anche da un certo Zizou che forse non ha compreso il talento di Odegaard fino in fondo:

In tutto, avrà giocato solo undici partite con la prima squadra a Madrid. Che lasciano rimpianti alla presidenza, ma anche a Zidane, spesso interpellato sull’argomento. «Voleva andare a giocare. Ne abbiamo parlato due o tre volte. Quando si tratta di una richiesta del giocatore, non puoi forzare la situazione. Gli ho detto di restare, che doveva lottare, stare calmo», si lamentava senza troppe difficoltà Zidane a febbraio 2021, mentre il giocatore era ancora di proprietà delle Merengues. Nel frattempo, il tecnico dell’Arsenal Mikel Arteta lo aveva già reso uno dei suoi uomini fondamentali. Schierato come centrocampista destro, ha iniziato a velocizzare il gioco e da allora ha acquisito responsabilità fino a prendere la fascia (da capitano, ndr) un anno fa“.

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