C’è una relazione tra la debole difesa di Elkann e la condanna più dura a Paratici? (Il Giornale)
Una strategia insolita anche a livello legale. Nessuno hai mai dato una spiegazione sull'allontanamento di Marotta

Db Villar Perosa (To) 12/08/2018 - amichevole / Juventus A-Juventus B / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Fabio Paratici-John Elkann-Pavel Nedved
Anche Il Giornale ha notato (impossibile non farlo) la strategia molto morbida di John Elkann.
I primi atti della Juve tutta legge e numeri, sono sembrati deboli, a qualcuno addirittura già indice di rassegnazione. A cominciare dalla strategia avuta venerdì davanti alla Corte di appello federale. (…) Poi con parole e toni moderati sia negl’interventi pubblici (i comunicati dei legali e del club) sia in quelli privati (il presidente Ferrero con i giocatori), additando la sentenza come un’ingiustizia.
Una risposta decisamente diversa da quelle dei tifosi che si considerano come al solito vittime del sistema.
Ricorda Il Giornale:
Fino a Cardiff (finale Champions 2017) il bilancio della Juventus era positivo (+43 milioni). L’anno successivo, il club registra un piccolo passivo (-19 milioni alla chiusura del 30 giugno). Due mesi dopo arriva Ronaldo per vincere la Champions e invece è l’inizio della fine. A settembre viene liquidato Marotta, nonostante le tante vittorie (gli scudetti erano già 7) e altri 9 mesi di contratto. Ufficialmente non si è mai saputo perché. Chi ha preso il suo posto (Paratici) è il dirigente che esce dalla sentenza della Caf con la pena più alta, probabilmente considerato l’architetto del sistema per cui la Juventus è stata condannata (aspettiamo le motivazioni per aggiornare gli avverbi). Che ci sia una relazione?