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I soloni tv parlano, Allegri mette in fila i fatti. E ora la sua Juve fa paura

Max ha ricostruito la squadra con giovani sconosciuti e due terzini a fare i braccetti. È a 4 punti solo perché il Napoli è stato super

I soloni tv parlano, Allegri mette in fila i fatti. E ora la sua Juve fa paura
Mg Torino 13/11/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Lazio / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Le simpatie e le antipatie se le porta via il vento, così come le filosofeggianti supercazzole prematurate con scappellamento a destra o a sinistra che Adani, Cassano e qualche altro vate degli -ismi del calcio dedicano da anni all’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri (qui nell’intervista post-Udinese). Loro possono forse smuovere un po’ di opinione pubblica (ed è una cosa che ha una sua rilevanza) ma non certo i fatti.

I fatti sono ostinati. Lo disse John Adams. “I fatti sono ostinati; e qualunque cosa siano i nostri desideri, le nostre inclinazioni, o i dettami della nostra passione, esse non possono alterare lo stato dei fatti e l’evidenza”.

Lo stato dei fatti è che la Juventus ha preso 3 punti al Napoli solo perché il Napoli fino al tonfo con l’Inter ha mantenuto ritmi sovrumani. E incrociamo le dita che domani non ne avrà rosicchiati 5 o 6.

Se il Napoli non avesse tenuto quei ritmi, la Juventus dipinta come una squadra allenata male (quando invece è una squadra allenata bene in un contesto allo sfascio) ne avrebbe presi di più.

Sono otto vittorie consecutive senza subire gol. Una cosa che non succede a caso checché ne dica chi sostiene l’idea che Allegri a guardar bene sia solo uno un po’ fortunato. Otto vittorie senza subire gol schierando, in campo, giovani e giovanissimi fino a qualche settimana fa semi-sconosciuti come Soulé, Miretti, Fagioli, Iling Junior e Gatti. Otto vittorie senza subire gol rivalutando giocatori considerati poca roba, come Kean, Milik e perfino Rabiot che vittima del suo stipendio era trattato come una macchietta. Otto vittorie senza subire gol con una difesa letteralmente improvvisata, privata del suo leader Chiellini e del sempre meno disponibile Bonucci e affidata a due terzini brasiliani che fanno i braccetti, Alex Sandro e Danilo. Anche questi ultimi considerati dai più a fine corsa.  Un’impostazione tattica che all’occhio non garantirebbe tutta questa solidità. E invece.

E invece sono otto vittorie consecutive nonostante l’infermeria abbia appena restituito Chiesa e tenga più o meno costantemente ai box calciatori importantissimi come Vlahovic, Pogba, Di Maria e Bonucci. Qualcuno è vecchio, ma che sia vecchio non è certo colpa dell’allenatore.

La verità è che Allegri è riuscito nel suo intento. Si può dire che tra gli spettatori di Juventus-Udinese tutti avrebbero scommesso su questo risultato finale ben prima del gol dei bianconeri ed è questa la vera (e grande) prova di forza della sua squadra.

La Juve arriva a Napoli in un momento in cui ha messo paura al campionato. E se ha messo paura al campionato è tutto merito dell’allenatore in panchina, che ha raddrizzato una barca che stava affondando. Non un altro allenatore eh, proprio quello. Quello che gli stessi incompetenti che ora lo temono considerano scarso, fortunato, “senza idee”.

Venerdì, in ogni caso, sarà durissima. E servirà davvero il miglior Napoli.

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