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“I dialoghi col Vulcano”, al Sancarluccio le conversazioni con il Creator Vesevo  

Questa sera alle 21. L’opera prima letteraria della scrittrice Ersilia Saffiotti, che produce lo spettacolo, diventa una drammaturgia

“I dialoghi col Vulcano”, al Sancarluccio le conversazioni con il Creator Vesevo  
“I dialoghi col Vulcano, storie di corsa ed altri amori (pagg. 92, euro 12; Colonnese)”, l’opera prima letteraria della scrittrice Ersilia Saffiotti – che produce ora lo spettacolo -, diventa finalmente una drammaturgia. Questa sera, 12 gennaio, alle 21 – e fino al 22 di questo mese – al “Nuovo Teatro Sancarluccio” – Via San Pasquale a Chiaia 49 a Napoli.
L’adattamento è stato curato dal giovane partenopeo Riccardo Citro – che sarà anche regista ed attore – che ha voluto rappresentare Napoli con l’immagine che ne dà Nino D’Angelo in “Bellella” “come una regina che ha perso la corona e che l’ha sostituita con pizza e maccheroni e che si siede davanti al mare per ritrovarsi”.
Nella riscrittura teatrale Citro ha messo più in evidenza il personaggio dell’angelo custode Sasà dandogli più spessore partendo dalla base disegnata dalla Saffiotti. L’attrice Gigliola de Feo – dea ex machina de “La falegnameria dell’attore (Scuola d’arte drammatica a Napoli)” – interpreterà sul palcoscenico la scrittrice-avvocato Ersilia, che è personaggio del proprio testo come io narrante in dialogo – attraverso flussi di coscienza fatti di sangue e terra – con il Vesuvio, interpretato qui da Francesco Paolantoni.
L’attrice napoletana Maria Teresa Iannone darà corpo e voce ad Enza ed alla personificazione di Napoli, Riccardo Citro all’angelo custode Sasà. Cammeo musicale d’autore con le Ebbanesis (costumi e scene, Luigi Spezzacatene; musiche di Daniele De Santo).
È un diario dell’anima questo “Dialoghi col Vulcano”, esordio letterario dell’avvocato Ersilia Saffiotti e consta nella sua opera letteraria di 11 racconti naif ed autentici preceduti da un personalissimo logo disegnato che anticipa il contenuto narrativo della storia, che sono tanti conversari con il Creator Vesevo che l’autrice sente come fratello e testimone del suo essere integralmente Napoli.
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