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Già nella riunione del 4 gennaio l’Osservatorio sportivo segnala Napoli-Juve ad alto rischio

Già la scorsa settimana in una riunione si avvisava dell’alto rischio del match in programma venerdì 13, ma i media ne parlano come se fosse una novità.

Già nella riunione del 4 gennaio l’Osservatorio sportivo segnala Napoli-Juve ad alto rischio

Il “day after” gli scontri di ieri sulla A1 lasciano, come ovvio che sia, strascichi e fanno ripiombare nella paura della violenza il calcio italiano. Anche se, a ben vedere, si tratta di una paura effimera, quasi sopita di proposito per poi essere riproposta una volta tanto per dar sfogo a una non ben chiara “cultura” del tifo organizzato.

E cosi si avvia non solo la macchina mediatica ma anche quella istituzionale. L’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive, organo nato nel 2017 e della cui esistenza sanno solo gli addetti ai lavori, oggi ha diramato una nota nella quale avvisava dell’alto rischio di violenza per Napoli-Juventus del 13 gennaio. Il match, secondo l’Osservatorio, è connotato da “elevati profili di rischio” secondo le valutazioni emerse dalla riunione dello scorso 4 gennaio.

Quindi l’ente paventa scontri già prima che questi effettivamente avvengano. La domanda sugli scontri di ieri, allora, risulta spontanea e giustificata. In nessuna riunione è emersa qualche criticità o perplessità sulle tifoserie di cui oggi tanto si parla?

Repubblica però scrive di altre riunioni previste:

Un ulteriore approfondimento, con eventuale aggiornamento delle prescrizioni, anche alla luce degli incidenti di ieri e dell’input ad una “maggiore severità” chiesto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sarà fatto nella prossima riunione dell’organismo programmata per dopodomani.

Il quotidiano continua:

Per la partita di Napoli l’Osservatorio ha suggerito la vendita dei biglietti per il settore ospiti “ai soli sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione della Juventus, ovunque residenti”; la vendita dei biglietti per settori diversi da quello ospiti ai residenti in Campania ed ai sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Napoli, ovunque residenti; incedibilità dei biglietti; implementazione del servizio steward e dei controlli nelle attività di prefiltraggio e filtraggio, ‘con particolare riferimento alla corrispondenza delle generalità indicate sul biglietto e quelle dell’utilizzatore’.

Suggerimenti vari e sparsi su come affrontare i “profili di rischio”. Già a San Siro era stata vietata la vendita di biglietti del settore ospite ai residenti in Campania. Una misura che, a chi scrive, appare quantomeno limitante e miope per diversi motivi. Il principale, a voler essere dei romantici del calcio, è l’impedimento di un genitore campano in vacanza con i figli a Milano che non può nemmeno avvicinarsi ai cancelli di San Siro. Banale ma tant’è.

Per le altre partite della prossima giornata e di altre categorie, Sempre l’Osservatorio individua gli altri famosi “profili di rischio” delle altre partite di Serie A, ma anche di altre categorie calcistiche e di altri sport (basket):

Sono considerate invece connotate semplicemente “da profili di rischio” Inter-Verona del 14 e Atalanta-Salernitana del 15. Non ci sono solo partite di Serie A tra quelle a rischio.

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