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Allegri: «Spalletti? È talmente buffo e divertente che ogni tanto litighiamo come l’anno scorso»

In conferenza: «Io non sono un allenatore, faccio questo mestiere per sbaglio. Luciano è uno dei più bravi. Domani è più importante per loro che per noi».

Allegri: «Spalletti? È talmente buffo e divertente che ogni tanto litighiamo come l’anno scorso»
Db Torino 06/11/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

L’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, ha presentato in conferenza stampa la partita di domani contro il Napoli di Luciano Spalletti. Di seguito il resoconto di Tuttomercatoweb.com.

«La squadra sta abbastanza bene, abbiamo fatto tre giorni di lavoro prima della partita. Siamo in buone condizioni, vediamo cosa riusciremo a fare domani sera».

Quanto è importante Danilo per la squadra?

«Sta facendo bene come tutti gli altri, l’atteggiamento è cambiato da parte di tutti e bisogna continuare su questa strada».

Un punto sugli infortunati? Allegri:

«I rientri dovrebbero essere imminenti. Prima della Coppa Italia difficilmente ritornerà qualcuno, però con l’Atalanta qualcuno magari può tornare. Cuadrado da martedì dovrebbe tornare a lavorare con la squadra e magari potrebbe essere l’unico con il Monza a disposizione. Però devo vederli bene»

Chiesa ancora meglio a gara in corso?

«Sono molto contento di Chiesa. Se fossi certo che anche domani a gara in corso farebbe la differenza farei così. Oggi dopo l’allenamento deciderò la formazione».

Quanto pesano i punti persi con la Salernitana?

«Ormai quei punti sono andati, inutile stare a pensare. Pensiamo in avanti, quanto fatto fino a oggi sono stati risultati buoni ma domani è un’altra partita. Nel calcio c’è una regola: ciò che fai il giorno dopo non conta più. Serve lavorare, avere il profilo basso e continuare il percorso di crescita. Come squadra bisogna migliorare tante cose, come singoli e poi arrivare in fondo all’obiettivo finale che per la Juventus è arrivare nei primi quattro posti. Bisogna pensare solamente a cosa serve fare domani».

La differenza fra primi e secondi tempi della Juve da cosa è data? Allegri:

«Se la squadra cresce nel secondo tempo è perché stiamo bene fisicamente. Domani sarà una partita sicuramente diversa, lì non finiscono mai le gare e loro sono molto forti tecnicamente, ben organizzati e ben allenati».

Cosa avete preparato per fermare il Napoli?

«Non abbiamo preparato ancora niente, oggi vediamo di sistemare due tre cosine nell’ultimo allenamento. Domani sarà una bellissima serata di sport, una partita che non sarà decisiva ai fini del campionato».

È un crash test per la Juve? Allegri lo esclude.

«Non è un crash test, è una partita del campionato. Veniamo da risultati importanti, il Napoli lo stesso perché ha 44 punti e può girare a 50. Domani sarà una partita non decisiva ma molto importante per loro».

Cosa hanno lasciato queste due vittorie alla squadra?

«L’ho detto prima di Cremona: abbiamo ricominciato ed è come se ricominciasse un nuovo campionato dopo una sosta di due mesi. Le partite sono un po’ strane e dobbiamo essere bravi a giocarle e i ragazzi sono stati molto bravi».

Cosa serve per vincere domani?

«Bisogna giocare una partita con grande tecnica, con grande intensità. È uno scontro diretto in casa della squadra più forte del campionato, lo dice la classifica. Bisogna essere bravi a giocare una partita così con entusiasmo».

Cosa teme di più del Napoli?

«La classifica dice che hanno fatto 44 punti e perso una partita sono i favoriti del campionato. Sono forti tecnicamente, è una squadra ben allenata… Luciano è il migliore ad allenare e insegnare, lo sta dimostrando a Napoli, l’ha fatto a Roma e a Milano. Bisogna fare una bella partita, due mesi fa nessuno credeva che la Juve potesse arrivare in queste condizioni a questa partita. Noi però dobbiamo mantenere il profilo basso».

Se dice che Spalletti è il più bravo, lei che ha vinto tanto cos’è?

«Io ho grande stima di Luciano. È talmente buffo e divertente che ogni tanto litighiamo come l’anno scorso. Io non sono un allenatore, faccio questo mestiere per sbaglio dovevo fare un’altra roba. Luciano è molto bravo, affrontarlo è sempre una bella sfida. Lui è uno dei più bravi, se non il migliore, a insegnare. Credo che per loro sia molto più importante che per noi».

Ultima partita di Agnelli. Cosa le lascia?

«Sul presidente c’è poco da dire. Il lavoro che ha fatto in questi 12 anni parla per lui, così come i risultati. Lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di allenare la Juventus, di stargli vicino e di lavorare con lui assieme per tanti anni».

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