Il Napoli proprio non sa fare a meno di un estetismo che è uno stato dell’anima (CorSport)
Osimhen e Raspadori protagonisti contro il Crystal: la spavalderia dell'uno si fonde all'eleganza dell'altro. La genialità può essere sommata.

Napoli's Georgian forward Khvicha Kvaratskhelia celebrates with Napoli's Nigeria's forward Victor Osimhen (R) after scoring a penalty kick during the UEFA Champions League Group A football match between SSC Napoli and Ajax Amsterdam at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples on October 12, 2022. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)
Il Napoli proprio non sa fare a meno di un estetismo che è uno stato dell’anima (CorSport).
Giacomo Raspadori e Victor Osimhen possono coesistere e anche molto bene. L’amichevole contro il Crystal Palace lo ha dimostrato. Ieri sono stati protagonisti in campo con una prestazione superba, che non ha nulla da invidiare a chi è ancora protagonista al Mondiale in Qatar. Il Corriere dello Sport scrive:
“Osi e Raspa, Raspa e Osi o però se vi piace anche Raspadosi, la crasi del gol, hanno diffuso attraverso le pay a pagamento, gli Ott e il mondo del football in astinenza il meglio del loro repertorio, qualcosa che, l’avessero potuto mostrare a Doha, avrebbe spinto alle copertine con addobbi natalizi consegnate dalle renne che sembra li trascinino con una maglietta un po’ naif (diciamo così). La premiata Osi e Raspa, in una giornata altrimenti semi-piatta, ha sommato la spavalderia dell’uno e l’eleganza dell’altro, l’ha fusa e poi spalmata in quell’ora e mezza con il Crystal Palace”.
Raspadori e Osimhen, “la genialità può essere sommata, separata per esigenze tattiche o anche alternata”.
Il quotidiano sportivo descrive il gol di Osimhen, che gli avversari sono rimasti ad osservare “quasi come fossero statuine d’un presepe virtuale”:
“una, due, tre volte e pure dopo essersi accomodato un attimo il pallone di petto, con la girata nell’angolo lontano per chiuderla”.
E poi Raspadori, che “ci ha messo quel piedino che sa di zucchero filato, il destro, collo interno, ed ha trasformato l’appoggio normalissimo in un pezzo di bravura che non dà punti ma appaga, che ha avuto la funzione poi di aprire ad una doppietta nella quale c’è stato (persino) un pezzo di normalità, perché cosa voltete che sia una girata sul traversone scarico di Zanoli?”.
Il Napoli di Spalletti “proprio non sa fare a meno di un estetismo che non è di facciata, è uno stato dell’anima”.