Alla Gazzetta: «Siamo una squadra davvero forte, non abbiamo espresso il nostro reale valore. Lukaku e io insieme? Perché no? I grandi possono sempre giocare insieme»

La Gazzetta dello Sport intervista l’attaccante dell’Inter, Edin Dzeko. Parla della corsa allo scudetto e, quindi, anche del Napoli capolista in campionato. L’Inter dista 11 punti dalla squadra di Spalletti.
«Bisogna dare merito a loro se hanno accumulato questo distacco. Certo, 11 punti sono troppi, ma sono figli della nostra prima fase. Inutile ripensare a quei mesi, arrovellarsi, scervellarsi: l’unica cosa che possiamo fare adesso, ripeto, è accelerare, perché si può sempre recuperare».
A Dzeko viene chiesto se può giocare con Lukaku. Risponde:
«I grandi giocatori possono sempre giocare insieme. Non vedo il minimo problema a stare in attacco con Romelu, ma anche con tutti gli altri compagni. In partita trovi sempre il modo di incastrarti, non ci sono limiti in partenza. Poi in carriera ho spesso giocato con centravanti delle mie stesse “dimensioni”: al Wolfsburg ho fatto benissimo con Grafite, al City c’erano Negredo e Balotelli. E alla Roma giocavo con Schick. Quindi…».
Che rapporto avete lei e Rom? Siete diventati amici?
«Lo conosco da quando eravamo in Inghilterra: lui era giovane, ci siamo sfidati spesso, ma a fine partita parlavamo sempre ed era un piacere. Anche quando io ero a Roma e lui all’Inter abbiamo mantenuto un rapporto sincero. È normale che ci sia competizione: la competizione è giusta, anzi necessaria. Ma tutti pensiamo la stessa cosa: chi va in campo va sempre sostenuto da chi rimane fuori».
Dzeko è in un momento di grande forma. Segna un gol ogni 144’: la media più alta da sei anni a questa parte.
«Sto bene fisicamente, voglio vedere tanti miei compagni quando saranno vecchi come me… Ma sono tutti onesti, me lo dicono in faccia: “Magari arrivassi come te a 36 anni…”. Scherzi a parte, per allungare la carriera devi lavorare parecchio e io non mi risparmio, anche se quando scendi in campo è sempre la tua qualità a fare la differenza».
Oltre alla rincorsa sul Napoli, pensate che potreste essere una sorpresa in Europa?
«Alcuni dicono invece che non siamo abbastanza europei… Io dico semplicemente che siamo una grande squadra, davvero forte, che nella prima parte di stagione non ha espresso il suo reale valore. In Champions siamo andati
meglio e ora con il Porto, un ottimo avversario, partiamo con 50 per cento di possibilità, anche se il valore lo fissa solo il campo. Intanto, però, vogliamo subito un primo trofeo, la Supercoppa contro il Milan».