Al CorSera: «Spalletti ha a disposizione il giusto mix di tecnica e forza per restare in alto. Ronaldo? È stato presuntuoso ad andare in giro a offrirsi»

Il Corriere della Sera intervista Fabio Capello. Una chiacchierata tra Mondiale e campionato di Serie A, che tra quindici giorni riaprirà i battenti. Il Mondiale:
«Ho sentito parlare di tanti moduli, ma tutti quanti hanno giocato con il 9-1: compatti in difesa e poi all’attacco con tanti giocatori. Inutile inventare altro. Poi se giochi con tre centrali hai un’idea più difensiva, con quattro difensori hai un’idea più offensiva».
Solo due gol su punizione e pochissimi gol da fuori area. Perché? Capello risponde:
«Segnare da lontano non è facile con le aree intasate. E sulle punizioni non si inventa nulla: o hai il piede o non ce
l’hai».
Da allenatore ha capito meglio la rinuncia di Deschamps al Pallone d’oro?
«Sì, perché ho fatto la stessa cosa con Savicevic, prima dell’Intercontinentale 1993. Solo al mattino della partita mi
hanno detto che poteva giocare, dopo che avevo preparato tutto con Raducioiu. Per rispetto, non l’ho fatto giocare.
Ritenevo di essermi comportato bene verso la squadra. Ma la domanda resta: con Savicevic e con Benzema il Milan e la Francia avrebbero un trofeo in più? Forse sì».
Che ne pensa Capello del gestaccio del portiere Martinez?
«Uno stupido».
L’abito locale messo sulle spalle di Messi l’ha urtata o no?
«Lo vedo come un gesto di riconoscimento della grandezza: te lo metto perché hai fatto un’impresa. Altri lo leggono in modo politico, io la penso sportivamente».
Messi come Maradona: un dibattito che l’annoia o le stimola una riflessione?
«Per me lo era anche senza Mondiale: li metto fra i geni. Messi, Pelé e Maradona hanno fatto cose che gli altri nemmeno pensano».
Sul tramonto di Ronaldo:
«Se l’è cercato. E per quello che ha fatto in carriera, non gli fa onore. Non si discute il giocatore, ma il momento: è stato presuntuoso, è andato in giro a offrirsi senza trovare qualcuno che gli credesse. È diventato un po’ ingombrante per una squadra».
Il Napoli ha avuto giocatori meno spremuti dal Mondiale: un vantaggio? Capello risponde:
«Può esserlo, ma conta di più il giusto mix di tecnica e forza che Spalletti ha a disposizione per restare in alto. Il
Napoli mi ha impressionato per convinzione, qualità e alternative a disposizione».
Il Milan non fa (almeno) doppietta tricolore dal 1994 con lei in panchina. Pioli può puntare al bis?
«È difficile, ma le inseguitrici tra loro sono tutte molto vicine. Il Napoli però è favorito».
E’ meglio essere lepre o cacciatore?
«L’ansia ce l’ha chi deve rincorrere. Perché dipende dal valore di chi sta davanti: se ha una rosa di 14 giocatori, pensi di poterlo raggiungere, ma così è più difficile».
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