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Rigorino per il Napoli, Osimhen va giù come se fosse stato travolto (la Gazzetta)

Il quotidiano rosa dà 4 a Pairetto: “l’impatto è leggero, minimo, un rigore secondo le recenti direttive Can deve avere ben altri crismi e ben altra intensità”

Rigorino per il Napoli, Osimhen va giù come se fosse stato travolto (la Gazzetta)

Il rigorino

Minuto 68, perché è lì che bisogna andare. Marin (Empoli) si allunga la palla in piena area e Osimhen gli prende tempo e spazio. Fin qui ci siamo. Il seguito, poi, vede sì un contatto fra la gamba destra dell’empolese e la sinistra (ad altezza tendine) dell’attaccante nigeriano ma l’impatto è leggero, minimo, non abbastanza per decretare un calcio di rigore che – anche secondo le direttive Can recenti – deve avere ben altri crismi e ben altra intensità. E Osimhen va giù come se fosse stato travolto. Il check di Fabbri conferma ma sa molto di rigorino. Il resto: corrette le due ammonizioni a Luperto (trattenuta di maglia a Osimhen e fallo successivo evidente), ma lascia correre alcuni falli a palla già scaricata. Il 2-0 del Napoli è regolare: Lozano, prima di fornire l’assist, parte in gioco.

Il voto della Gazzetta agli arbitri (Pairetto in testa) è 4:

A volte lascia anche correre situazioni al limite che avrebbero meritato sanzioni. Poi, il fattaccio del “rigorino” light: che Fabbri (Var) non sana.

Per Marelli invece non è un rigore inventato:

«L’episodio che sblocca il risultato è il calcio di rigore assegnato da Pairetto, che si trova in controllo dell’azione. Vede Osimhen anticipare e impossessarsi del palone, poi c’è il contatto di Marin su Osimhen. Un rigore che si discute e si discuterà ma dall’inquadratura si vede che Osimhen anticipa col piede sinistro nettamente, poi viene toccato sul piede sinistro da Marin. E’ il classico episodio di negligenza da parte di un giocatore. Non un grande rigore ma un rigore, è un contatto che c’è. La posizione di Pairetto è importante. Se Pairetto non avesse fischiato non sarebbe intervenuto il Var: solo l’arbitro può valutare l’entità del contatto e l’arbitro era a 7 metri di distanza. Il calcio di rigore non è inventato».

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