L’agente di De Ketelaere: «È in difficoltà, va aspettato. Era meglio evitare il paragone con Kakà»
«Il primo anno in un top club ha sempre i suoi alti e bassi, giocano un ruolo enorme le grandi aspettative che si sono create».

Mg Reggio Emilia 30/08/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Charles De Ketelaere
Il campionato di De Ketelaere non si sta rivelando indimenticabile, anzi. Il belga, acquistato dal Milan per 35 milioni più bonus, ha finora portato a casa un solo assist e nulla più. Pioli lo ha relegato in panchina per alcune partite. In altri casi si è divorato gol praticamente fatti. Oggi l’agente di De Ketelaere, Tom De Mul, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla trasmissione olandese Sjotcast Podcast. Ha spiegato che è vero che il suo assistito ha delle difficoltà, ma che sono normali al primo anno in un grande club di Serie A.
«De Ketelaere va aspettato, le difficoltà che sta vivendo sono normali. Un primo anno in un top club ha sempre i suoi alti e bassi. In questo giocano un ruolo enorme le grandi aspettative che si sono create. Charles sta vivendo un momento difficile, ma lavora per avere successo. Il suo unico obiettivo è questo. Sono sicuro che ce la farà».
De Ketelaere è stato inizialmente paragonato a Kakà. Un accostamento che forse sarebbe stato preferibile non fare, dice il suo agente.
«Ricky è stato un fenomeno, ma è un accostamento che preferiresti non avere quando inizi in un nuovo club. Tuttavia, Pioli e i dirigenti gli stanno dando fiducia. Sono sereni. Sta a lui combattere per tornare titolare. Per me è normale che al primo anno ci siano alti e bassi, non dobbiamo farci prendere dal panico. So che ne aveva parlato anche con la società. Nel senso che sapevano che sarebbe servito un po’ di tempo per adattarsi. Hanno avuto esperienze simili con Leao e Tonali. C’è da dire che tutte quelle aspettative, forse, hanno portato a una situazione in cui il ragazzo è stato giudicato in modo troppo severo. Alcune critiche sono giuste, ma le aspettative restano alte per il primo anno. La lingua, la nuova cultura, un club così grande. È una cosa normale».