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Del Piero per ripulirsi l’immagine, Marotta per vincere: la nuova Juventus (Il Messaggero)

Un segnale di Elkann ai tribunali: abbiamo fatto piazza pulita. Finita l’epoca degli strani rapporti di Agnelli e dei tifosi legati alla ndrangheta

Del Piero per ripulirsi l’immagine, Marotta per vincere: la nuova Juventus (Il Messaggero)
As Roma 13/05/2018 - campionato di calcio serie A / Roma-Juventus / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Alessandro Del Piero

Alex Del Piero e Beppe Marotta nella nuova Juventus di Elkann? Il Messaggero, con Alessandro Catapano, scrive un fondo molto centrato, denso di notizie, con uno sguardo al futuro. La Juventus cambia volto per lanciare un segnale soprattutto alla Procura di Torino. Ora però deve cambiare immagine. E Il Messaggero fa i nomi di Del Piero e di Marotta

Non la Juventus che nascerà nei prossimi giorni, ma quella su cui è calato il sipario ieri sera. Conti in rosso, scandali, insuccessi: un mix cui, stavolta, la Juventus di Agnelli non è sopravvissuta. Con l’inquietante prospettiva che la vicenda “stipendi” abbia degli strascichi penali pesanti. La sensazione, pure abbastanza facile da ricavare, è che Elkann abbia rotto gli indugi anche per dare un segnale ai naviganti (e ai tribunali?): abbiamo fatto piazza pulita, ripartiamo con uomini e metodi nuovi. Anche per ripulire l’immagine, sotto questo aspetto avrebbe un senso riportare alla Continassa Alex Del Piero. E per tornare a vincere, forse sarebbe utile riprendere Marotta.

Il Messaggero scrive anche:

Vietato sorprendersi, l’epurazione – perché di questo si tratta – era nell’aria da mesi, forse da anni. Invocata da più parti, sicuramente dalla parte sana della Juventus, e forse è troppo azzardato dire – ma chissà – dalla parte sana della famiglia.

A John Elkann non sono mai piaciuti granché certi metodi gestionali applicati alla Juventus dal cugino Andrea Agnelli. Si è sempre sussurrato, con certa discrezione torinese, in questo decennio di successi sportivi, ma anche tante, troppe vicende imbarazzanti. Su tutte, i rapporti ambigui con pezzi di tifoseria legati alla ndrangheta e, negli ultimi mesi, mentre i risultati del campo venivano meno e il passivo in bilancio saliva alla cifra monstre di 253 milioni di euro, lo scandalo delle plusvalenze fittizie e degli stipendi “manovrati” che rischia seriamente di portare la Juventus a processo.

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