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Virale Osimhen: spinge Simeone a prendersi l’ovazione della curva

Si diffonde a macchia d’olio il video pubblicato su Tik Tok. Quello del Napoli sembra un gruppo veramente sano

Virale Osimhen: spinge Simeone a prendersi l’ovazione della curva
Ci Napoli 07/09/2022 - Champions League / Napoli-Liverpool / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Giovanni Simeone

Su Tik Tok, il social network dei giovanissimi, s’è diffuso a macchia d’olio un video che ritrae il gruppo del Napoli festeggiare sotto la curva la vittoria contro i Rangers. A saltare immediatamente all’occhio è il comportamento di Victor Osimhen, che spinge (nel vero senso della parola) il suo compagno Giovanni Simeone a prendersi l’ovazione e gli applausi della curva. Simeone ha realizzato una memorabile doppietta, quattro gol nelle prime quattro partite in Champions. Prima di lui c’era riuscito solo un altro argentino: suo padre Diego.

È un’immagine bella perché ritrae un gruppo sano. Simeone, prima della gran partita di ieri, aveva fatto solo panchina nei tre match precedenti (Ajax, Bologna, Roma), e cioè aveva fatto solo panchina dal momento del ritorno in gruppo di Victor. Eppure non c’è nessun rancore: tra i due pare ci sia un ottimo rapporto.

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Nell’analisi della sua doppietta, Antonio Pironti ha scritto sul Napolista che l’impegno e la fatica di Simeone vengono premiati da un contesto qualitativo che gli consente di migliorarsi. “Le medaglie le vinci in allenamento. In partita vai solo a ritirarle”.

«Stiano tranquilli gli intenditori di calcio dal palato fine: anche a me – scrive Pironti – piacevano Van Basten e Romario, Careca e Bruno Giordano, Batistuta e Raul, anche a me piacciono Mbappe ed Haaland, Messi e Cristiano Ronaldo. Non ho, non abbiamo bisogno degli intenditori dal palato fine per capire che i fuoriclasse sono questi, e cioè sono altri rispetto a Simeone. Qui, però, non si discute di doti tecnico/fisiche così eccelse ed eccellenti che da sole potrebbero bastare a vincere una partita o a superare l’avversario a prescindere dalla sua strategia. Qui si discute di come ognuno di noi possa, dato un suo minimo talento, appoggiarsi agli altri, o meglio ritenere gli altri una fonte di esaltazione, di miglioramento o di perfezionamento dello stesso. Sia grazie ad un contesto (qualitativo) di squadra che lo sappia esaltare: perché quando hai compagni che sono in grado, con uno sguardo, di capire che stai aggredendo quello spazio, che sono in grado di far partire la palla un attimo prima del tuo scatto (che pure stai per eseguire) senza mandarti in fuorigioco, con la forza e la traiettoria giusta per recapitartela sulla corsa, e quando hai compagni che sono in grado di farlo per 4, 5 o 6 volte a partita, ecco …  allora quel talento innato che hai nell’aggredire lo spazio dietro le spalle dei difensori avversari verrà premiato come si deve».

 

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