ilNapolista

Sconcerti: «Il Napoli gioca un calcio non italiano, di un gradino superiore»

Sul CorSera. «La squadra ha trovato il suo più grande risultato nella storia dei suoi viaggi in Europa. Ha una facilità di gioco impressionante. L’Europa è scossa dalle novità»

Sconcerti: «Il Napoli gioca un calcio non italiano, di un gradino superiore»
Db Milano 18/09/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Napoli

Nel consueto editoriale che scrive per il Corriere della Sera, Mario Sconcerti tesse le lodi del Napoli di Spalletti. La squadra azzurra s’è resa protagonista di un inizio di stagione travolgente, è prima in campionato e nel girone A della Champions League, ha realizzato 13 gol in 3 partite in Europa (subendone due), e ha letteralmente fatto a pezzetti prima il Liverpool in casa e poi l’Ajax in trasferta. Sconcerti definisce il calcio del Napoli «di un gradino superiore», «impressionante» contro qualsiasi avversario, anche contro l’Ajax che soprattutto nel primo tempo aveva provato ad opporre una minima resistenza, ad attaccare gli azzurri uomo contro uomo. In questo momento, però, il Napoli dà la sensazione di avere una consapevolezza mai vista prima.

Di seguito un estratto dell’articolo di Sconcerti.

Intanto il Napoli trova il suo più grande risultato nella storia dei suoi viaggi in Europa. È impressionante la facilità di gioco del Napoli attuale contro qualunque avversario. L’Ajax lo ha attaccato uomo su uomo, il Napoli non ha fatto una piega, ha via via, con calma e classe, superato uomo dopo uomo. In questo momento gioca un calcio non italiano, di un gradino superiore. Ma è tutta l’Europa a essere scossa dalle novità. Stanno restando fuori Atletico, Barcellona, Ajax, Juve, Chelsea, soffre molto il Liverpool. È come ci fosse una gran voglia di ricominciare da capo. Vediamo se è vero.

Qualche parola anche per l’Inter di Inzaghi, con il successo dell’Inter contro il Barça.

L’ha giocata bene soprattutto Inzaghi, calmo in panchina, per una volta sopra gli eventi. Non è un genio, ma è un buon allenatore. Non meritava tutte le colpe di una squadra che lo prescindeva.

ilnapolista © riproduzione riservata