4-0 a un pur dignitoso Sassuolo e media record. Tredici vittorie di fila. Kvara è un marziano, Osimhen (tre gol) studia da leader
Il Napoli e i suoi primati. Le vittorie consecutive sono tredici. Otto in campionato e cinque in Champions. Dopo 12 giornate il Napoli ha 32 punti, viaggia alla media di 101. Cinquanta gol segnati in stagione. Non ci sono più aggettivi. E oggi il Sassuolo ha pure provato a opporre una discreta opposizione. Ma là davanti la squadra di Spalletti è semplicemente mostruosa, Kvaratskhelia e Osimhen si sono divertiti come al parco. Il georgiano è arrivato a quota sei e sette assist. Osimhen con la tripletta, è salito 7 ed è capocannoniere.
Il Napoli è una macchina da guerra, non diciamo gioiosa altrimenti porta male. Ma, non ce ne vorrà Spalletti, la vita è più semplice se Kvaratskhelia gioca con te. È un calciatore semplicemente di un altro pianeta. Più che extracomunitario, è extraterrestre. Su Dazn oggi hanno ancora nominato Insigne, ci hanno inteneriti. Sembrava che nominassero un calciatore di un’epoca lontana, che giocava con Sivori e Altafini. Non infieriamo, ci pensa la realtà a farlo per noi.
Il Napoli ha segnato tre gol nel primo tempo: due assist di Kvara e un gol di Kvara. Con tanti saluti alla Gazzetta che ieri ha scritto che il suo valore è di 40-45 milioni. Forse per intendevano per arto e comprendiamo anche gli arti superiori ovviamente. Poi, vogliamo alimentare il giochino se passa, non passa, quando passa? Fate pure, è gratis.
Un’altra menzione la merita Osimhen. E non soltanto per la tripletta e il primo nella classifica marcatori. Ma è tornato con un altro piglio. Col piglio da leader. È sempre attento ai compagni, come dimostrò facendo calciare il rigore a Kvara contro l’Ajax. Ma anche in altre occasioni. Sembra più tranquillo e su di lui è evidente il lavoro di Spalletti.
Non possiamo neanche dire che non c’è stata partita. Sarebbe disonesto. Nel primo tempo (e non solo) il Sassuolo ha provato a giocare, si è reso più volte pericoloso, non si è mai mostrato arrendevole se non davanti all’evidenza. Ma il Napoli ha sempre concretizzato le occasioni che ha costruito. Sembrava la squadra della Ma-gi-ca: siete autorizzati a gesti apotropaici perché quella macchina di guerra non vinse niente ma quando voleva, segnava.
Raccontiamoli brevemente i gol. Il primo è stato di Osimhen che ha agganciato ai confini dell’area piccola la spizzata di Kvara e poi l’ha adagiata in porta dopo appena quattro minuti. Mario Rui (partita sontuosa), di destro, ha colpito la traversa solo grazie al provvidenziale intervento di Consigli. Sennò sarebbe stato gol. Al 21esimo da film di Dario Argento è stato il secondo gol. Kvara ha traslocato sulla destra (giusto per far capire che può giocare anche libero, non cambia niente), ha ricevuto in profondità, è entrato in area e si è bevuto Maxime Lopez come si fa al parco, dopodiché cross teso all’indietro. Osimhen ha dovuto mettere solo il piede come la racchetta in un volée tennistica e 2-0. Il terzo è stato un altro gioiello. Mario Rui in profondità, stavolta il georgiano è sul centro-sinistra, stop da enciclopedia del calcio e gol. Senza nemmeno incartare. Il quarto gol – nel finale di partita – con scavetto.
I poveri giocatori del Sassuolo hanno ricordato le donne del film che fece conoscere Almodovar al grande pubblico: sull’orlo di una crisi di nervi. Poverini, Laurienté sulla sinistra ha giocato una signora partita (nel finale è stato espulso). Sull’1-0 Pinamonti ha sprecato una buona occasione. Sul 2-0 Thorstvedt si è divorato il gol, solo davanti a Meret: non era fuorigioco. Ha tirato tre volte nello specchio nei primi 45 minuti.
Ma oggi non c’era niente da fare. Il Napoli nel secondo tempo ha fisiologicamente allentato. Ha fatto bene. La stagione è lunga. Non c’è alcun bisogno di esibire dimostrazioni di stakanovismo. L’importante è saper raggiungere la velocità massima quando si vuole. E il Napoli oggi ne ha dato ampia dimostrazione. Martedì si gioca a Liverpool, e giudiziosamente Spalletti al 56esimo ha fatto uscire Anguissa e Zielinski regalando minuti e vetrina Ndombele e Elmas. Ci si vede a Liverpool.