Partita decisa nel primo tempo con l’espulsione di Tomori e il rigore trasformato da Jorginho. Martedì nero per le italiane in Champions (come al solito)
Il Milan perde ancora col Chelsea (0-2) e ora rischia. Dopo il 3-0 dell’andata i rossoneri di Pioli ne prendono due a San Siro. E adesso la situazione nel girone si fa complicata per i rossoneri. La squadra di Potter è prima con 7 punti, davanti al Salisburgo con 6, poi Milan e Dinamo Zagabria con 4. Il Chelsea si è ripreso dopo un avvio stentato: la sconfitta a Zagabria che costò la panchina a Tuchel e il pareggio interno col Salisburgo. Col Milan però ha preso sei punti su sei.
La partita si è decisa nel primo tempo.
I rossoneri di Pioli si ritrovano sotto di un gol e di un uomo dopo 21 minuti. Fallo da ultimo uomo di Tomori su Mason Mount in area, per l’arbitro non ci sono dubbi: rigore ed espulsione. Qui accade un evento insolito per gli italiani: Jorginho va sul dischetto e segna. La macumba funziona solo per la Nazionale. Il Milan prova a reagire, ha anche un’occasione con Giroud che però spreca. Quindi arriva il raddoppio di Aubemeyang che di destro infila Tatarusanu. Nel secondo tempo non c’è storia.
Il Milan è ancora in corsa.
Per l’Italia ennesima giornata nera in Champions. La Juventus ha perso con il Maccabi 2-0.
La prestazione ancora una volta non c’è stata. I bianconeri – nella ormai consueta orrida tenuta fucsia – sono stati travolti come se il Maccabi fosse il Manchester City. Gol di Atzili dopo sette minuti: tocco di schiena e pallone nell’angolino basso alla sinistra di Szczesny.
La Juventus si fa notare poco dopo il ventesimo ma solo per l’ennesimo infortunio muscolare di Di Maria spacciato quest’estate dai giornalisti italiani come un grande colpo. In realtà è solo l’album di figurine di calciatori ormai avviati verso la pensione. È il motivo per cui la Juventus ha puntato su Giuntoli per avviare il nuovo corso. Al posto di Di Maria entra Milik.
Nel finale del primo tempo raddoppio di Atzili con un bel sinistro a uncino sul primo palo.
La ripresa comincia con Kostic e Locatelli al posto di McKennie e Paredes. Cambia poco. La Juventus attacca un po’ di più, di fatto però non crea mai una situazione di real pericolo. Una situazione deprimente.