Baldini, l’ultimo allenatore dimissionario del calcio: «Morirò da solo, come i cani e i capi indiani»
L'intervista alla Gazzetta: "La mia famiglia non ha bisogno di soldi ma di me. Albeggia, respirerò l'aria della montagna e calpesterò foglie secche gigantesche"

Db Palermo 12/06/2022 - finale play off serie C / Palermo-Padova / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Silvio Baldini
“Il futuro è la mia decadenza, io voglio vivere intensamente il presente, essere quello che devo essere. Quando verrà la decadenza insopportabile del corpo farò come i cani e i capi indiani. Mi allontanerò, andrò a morire per i fatti miei in montagna. La Signora vestita di nero verrà a prendermi e io l’aspetterò. Cercherò di ammaliarla con le parole. Le dirò che non ho rimpianti. Che non mi è mancato niente”. Parola di Silvio Baldini, di professione ormai allenatore dimissionario. Dopo il Palermo, il Perugia. Lo ha intervistato Giancarlo Dotto per la Gazzetta dello Sport. Ne viene fuori tutta l’originalità del personaggio.
Baldini è una mosca bianca, l’ultimo allenatore dimissionario del calcio:
“È un problema degli altri, non mio. Ho rinunciato a tutto. La mia famiglia non ha bisogno di soldi ma di me, del mio amore, della mia felicità”.
“A 64 anni non desidero altro che vivere alla mia maniera, essere fedele a me stesso, al mio bisogno di emozioni forti. Per me la famiglia è tutto, se non sono felice con me, non posso esserlo nemmeno con loro. Non ho il culto della vittoria. Non mi interessano le vittorie dove non c’è amore e spirito di fratellanza”.
Anche a Perugia è andata male:
“Non c’erano le condizioni. Io vedo le cose con il cuore, non con gli occhi. Non sono un pazzo. Non c’era questa differenza tecnica incolmabile tra noi e i primi. Ma bisogna credere all’impossibile, bisogna credere ai propri sogni”.
“Ora penso solamente a vivere. Vedi, ora comincia ad albeggiare, tra mezz’ ora respirerò l’aria della montagna e calpesterò foglie secche gigantesche. Penso a mia figlia Valentina. Lei e mia moglie mi hanno segnato la vita. Mi va bene rimanere senza niente, ma non posso perdere le mie donne”.