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Repubblica: «La Domenica Sportiva celebra Sofia Raffaeli invece di Milan-Napoli, e fa gli stessi numeri»

Dipollina: “Finalmente c’è un criterio, sparigliare le carte e uscire dalla dittatura del dio pallone che proprio non ti vuole”

Repubblica: «La Domenica Sportiva celebra Sofia Raffaeli invece di Milan-Napoli, e fa gli stessi numeri»

Domenica sera mentre milioni di appassionati uscivano scossi da una grande partita di calcio, alla Domenica Sportiva si celebrava Sofia Raffaeli, farfalla strepitosa della ginnastica ritmica reduce da una montagna di medaglie ai mondiali”. Antonio Dipollina sottolinea su Repubblica quell’evento destabilizzante: invece di parlare di Milan-Napoli o dello sprofondo Juve, la Domenica Sportiva “andava avanti a lungo, con la ragazza in collegamento”.

La cosa bella è che “i risultati dicono che se ci si fosse buttati sul calcio appena concluso gli ascolti sarebbero stati gli stessi, nemmeno male, e quindi c’è un senso in quella che sembra una sorta di svolta conclamata per la gloriosa trasmissione e per tutto lo sport Rai”.

“Forse è arrivato il momento di fare pace con la contraddizione insanabile degli ultimi anni per lo sport Rai – scrive Dipollina – Ovvero andare a insistere sulla popolarità del pallone quando il pallone è di altri, da tempo immemorabile: delle pay-tv che hanno dirette e soprattutto prelazioni ed esclusive di interviste e commenti dei protagonisti”.

C’è una concausa per il critico tv di Repubblica, l’arrivo alla direzione di RaiSport di Alessandra De Stefano e il ritorno cospicuo di successi italiani nelle discipline che non siano il calcio”.

“In più — e fa ancora impressione ricordarlo — è stato il calcio stesso a giocare un tiro micidiale alla Rai decidendo che per la seconda edizione consecutiva l’Italia non avrebbe partecipato ai Mondiali: ovvero il gigantesco e unico investimento della Rai medesima sul calcio”.

Insomma l’Italia, e la Rai in tv, potrebbe essere il paradiso delle “varie”:

“Se si mettono in fila negli ultimi anni i momenti di gioia collettiva regalati da atletica, volley eccetera — tutti trasmessi dalla Rai — c’è quindi un senso nello sparigliare le carte e uscire dalla dittatura di un dio, il pallone, che proprio non ti vuole”.

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