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Nagelsmann: «L’andamento in campionato non è determinante, la Champions è diversa»

In conferenza stampa: «La prima partita non è decisiva, ma vogliamo iniziare bene. Abbiamo un avversario interessante, non possiamo permetterci debolezze»

Nagelsmann: «L’andamento in campionato non è determinante, la Champions è diversa»
Monaco di Baviera 08/03/2022 - Champions League / Bayern Monaco-Salisburgo / foto Imago/Image Sport nella foto: Julian Nagelsmann

L’allenatore del Bayern Monaco, Julian Nagelsmann, ha presentato in conferenza stampa la gara di Champions League contro l’Inter, in programma domani. Di seguito alcuni estratti da Tuttomercatoweb.com.

“Sentire l’inno della Champions è qualcosa di bello. Io non sono mai stato a San Siro nella mia carriera, sono felice di poter giocare in questo stadio, pieno di storia, dove sono state giocate moltissime partite determinanti. Sappiamo che la prima partita non è decisiva, ma vogliamo iniziare nel migliore dei modi. Siamo entrati subito bene nel ritmo di gioco, la partita contro l’Union non è stata giocata come le altre, anche se non abbiamo giocato così male: ci sono stati diversi spunti, ora abbiamo un avversario interessante in un gruppo molto interessante. Non possiamo permetterci nessuna debolezza“.

Come gestisce il turnover?

“Dipende dai casi. A volte non do comunicazioni in settimana, altre volte è più definito e lì mi baso sul ritmo visto in settimana. Non serve spiegare tutto a tutti, è chiaro che i giocatori lo vorrebbero. Ma magari ha più senso spiegare dopo la partita perché uno non ha giocato. Però la ragione è chiara: c’è un ritmo serrato e non sempre decidono le prestazioni, magari si tratta di gestire il carico. A Muller per esempio prima dell’Union ho detto quale sarebbe stato il suo destino e quali erano le ragioni: magari per lui non era facile da capire, ma è una questione di rotazioni. Alcuni chiedono sempre come mai, altri lo capiscono, altri lo scoprono sulla lavagna tattica nello spogliatoio. Escluderli non vuol dire che hanno sbagliato qualcosa”.

Neuer ha detto che siete tra i favoriti, è d’accordo?

“Il Bayern Monaco deve essere sempre tra le favorite della Champions. Manuel ha detto che siamo tra i favoriti, non i favoriti: abbiamo una storia alle spalle che ce lo impone. Però parlarne non ha senso, bisogna agire perché sia così”.

È soddisfatto dell’impatto di Mané?

“Mi aspetto che trasmetta ai giocatori l’esperienza che ha maturato in Champions, che faccia assist, che crei pericoli. È un leader e voglio che sia all’altezza di questo ruolo. Non è uno che parla tanto, ma pur non parlando ha una personalità tale da fare da collante e trascinare il gruppo. Devo dire che sceglie sempre in modo ponderato quando parlare, penso per esempio alla partita contro il Lipsia in coppa: lì ha tenuto un discorso, forse lo farà anche domani. Ma sceglie sempre le parole in modo oculato, non gli chiedo nessuna stregoneria”.

A San Siro sono state disputate grandi partite. Si ricorda i mondiali del ’90?

“Un ricordo che ho è una posa di Kahn, quando ha parato un tiro importante nella storia del Bayern qui. Mi ricordo che non riuscivo a stare fermo sul divano, e ogni tanto piangevo, perché mio padre non era tifoso del Bayern Monaco, ma di un’altra squadra che all’epoca era molto forte in Germania. Ricordo anche delle sconfitte in questo senso, però appunto ricordo questa parata di Kahn. Spero che Manuel Neuer domani non debba impegnarsi così tanto, altrimenti spero che possa esultare come Kahn ai suoi tempi“.

Cosa si aspetta dall’Inter, che ha avuto grandi problemi in avvio di Serie A?

Andare male in campionato può essere una benedizione o una maledizione, la Champions è diversa. Si può giocare con la testa libera o magari sfogare la frustrazione in Champions. Dipende da come giochi: pensiamo al Milan, che è stato molto aggressivo, ci sono lezioni da imparare da quella partita. L’Inter è una squadra molto esperta, talvolta ci sono piccole distrazioni che fanno oscillare il risultato da una parte o dall’altra. Anche contro il Milan ci sono state varie fasi della partita. Io non penso ai risultati che ha ottenuto in Serie A, ma ai giocatori che sono fortissimi, al tecnico che è bravissimo. Certo, manca Lukaku ma Dzeko ha fatto benissimo e poi c’è Lautaro… A centrocampo hanno giocatori disposti a difendere bassi ma anche a creare pericoli lì davanti, dobbiamo difendere un po’ più alti noi. Ci sono varie situazioni che dovremo preparare, l’Inter è brava nel variare le soluzioni tattiche. Dovremo essere bravi noi, ma l’andamento in campionato non è determinante”.

 

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