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«Il Tottenham aveva forti dubbi su Kvaratskhelia, ha preferito non rischiare»

Intervista di Fabrizio Romano a Leonid Slutsky che lo ha allenato al Rubin Kazan: «Può diventare tra i più forti, non conosciamo ancora ia suoi limiti»

«Il Tottenham aveva forti dubbi su Kvaratskhelia, ha preferito non rischiare»

Leonid Slutsky, ex allenatore di Khvicha Kvaratskhelia al Rubin Kazan, ha parlato di lui in un’intervista concessa a Fabrizio Romano. In questa intervista ha detto che c’era anche il Tottenham sul talento georgiano del Napoli ma gli Spurs avevano molti dubbi sul calciatore e hanno preferito non rischiare.

Ne aveva parlato anche l’agente Mamuka Dzhugeli il quale rivelò l’interesse del Tottenham solo per un prestito. Ma  Kvaratskhelia desiderava una squadra che lo acquistasse, che credesse in lui.

Slutsky ha detto che sulla decisione del Tottenham hanno influito le statistiche di Kvara che nella prima stagione al Rubin aveva segnato quattro gol e nella seconda due. Gli Spurs credevano che non potesse essere all’altezza della prima squadra.

«Dopo una stagione di grande successo col Rubin, c’erano molti rumors su di lui, e non solo rumors: alcuni club erano realmente interessati. Ma all’epoca costava molto. Non era un giocatore economico. Per me erano soldi normali, ma ad essere onesti, per un giocatore giovane dopo una sola stagione, non aveva statistiche fantastiche. Aveva all’attivo quattro gol e tre assist, non tantissimo. Penso che alcuni club abbiano avuto molti dubbi, specialmente un club come il Tottenham. Di solito compri giocatori in grado di essere subito titolari immediatamente, vuoi prendere giocatori pronti al 100%».

Nel corso dell’intervista, Slustky ha anche risposto alla domanda: Kvara diventerà uno dei più forti al mondo? Potrà entrare tra i primi venti classificati al Pallone d’oro?

Penso di sì, perché non si conoscono ancora i suoi limiti. È veloce, intelligente, ha il dribbling. Può dribblare su entrambi i lati, il che è molto importante. Può fare tutto, è molto dotato fisicamente. Può diventare più efficace in fase difensiva, comprende molto bene il calcio. Ed è molto importante che sia un grande appassionato di calcio. È molto professionale. Quando abbiamo iniziato a lavorare, era un bambino. Il calcio era come un negozio di giocattoli per lui. Ma ora sta lavorando fisicamente, ha assunto un personal trainer per l’allenamento. Rimane un bambino sul campo perché ama il calcio, indipendentemente dal contratto, indipendentemente dal fatto che ci siano bonus o meno. Gli piace il calcio, questo è il primo amore della sua vita.

 

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