ilNapolista

Allegri: «oggi i giocatori non pensano, obbediscono»

Sul Corsera la chiacchierata con Sconcerti: «Ancelotti ha detto che la stagione del Real è svoltata quando si è abbassato di 20 metri. E loro sono il Real»

Allegri: «oggi i giocatori non pensano, obbediscono»
As Roma 09/05/2018 - finale Coppa Italia / Juventus-Milan / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Sul Corriere della Sera Mario Sconcerti riporta il contenuto di una sua conversazione con Massimiliano Allegri. È il resoconto a braccio della loro conversazione. Inutile dire: molto interessante.

Oggi i giocatori non pensano, ubbidiscono. Non interpretano. È la soluzione più facile. Mentre il calcio è una somma di singole fantasie. Col Benfica Di Maria è entrato pochi minuti e ha messo uno davanti al portiere da trenta metri. Posso dire che era uno schema? No, era Di Maria.

Ho visto con interesse su Sky l’intervista di Carlo Ancelotti a Paolo Condò. Ha detto che dopo aver perso le prime due partite, ha chiesto alla squadra di abbassarsi venti metri e aspettare lo Shakhtar. Il Real, capite? Hanno vinto 5-0. Il Psg perdeva 1-0 in Israele, poi hanno segnato Messi, Mbappè e Neymar, non tre chiunque. La qualità sta sempre nei giocatori, non negli schemi. Un buon allenatore deve prima di tutto pensare ai giocatori. Io adesso ho mezza squadra titolare fuori. Mezza squadra esatta. Dopo il Benfica mi sono fermato a parlare con Rui Costa, non avrei smesso più. Mi diceva che oggi il calcio è rovesciato, se un giocatore fa un buon passaggio è già un fenomeno. Se fa un lancio di quaranta metri, doppio fenomeno. Me nel calcio deve essere normale passare bene la palla, saperla lanciare.

Mi aspettavo molto da Milik e molto sta arrivando. Sai perché? Perché Milik gioca comunque bene a calcio, sbaglia sempre il minimo. Sa muoversi.

Della Juventus dice:

Sono molto dispiaciuto per questa situazione e mi chiedo spesso se ho commesso errori. La prima risposta che mi viene in mente è che la Juve era stata pensata in un altro modo. Con Rabiot-Paredes-Pogba a centrocampo più Locatelli a fare il primo che subentra. Di Maria e Chiesa sulle fasce, Vlahovic nel mezzo. La Juve di adesso è virtuale. Lo so che manca chi sappia inventare negli ultimi trenta metri, ma avevamo preso Pogba e Di Maria per questo. E stiamo valorizzando Miretti, il più adatto in quel ruolo tra quelli che ci sono. Ma non è Pogba. È un 2003. Abbiamo problemi di spinta sulle fasce laterali. Non posso più chiedere a giocatori che hanno corso per tutta la vita di continuare a fare l’intera fascia. Se a Cuadrado chiedo di fare l’ala, sa farla ancora benissimo. Ma non posso più chiedergli di fare sempre due ruoli.

ilnapolista © riproduzione riservata