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Aceto: «Il mio primo Palio andò male e quelli della contrada mi menarono. Prima si usava così»

Il fantino Andrea Degortes a Libero: «Pavarotti fu scorbutico con me e allora gli dissi “lei ha guadagnato miliardi di lire ma anche io ne ho portati a casa”»

Aceto: «Il mio primo Palio andò male e quelli della contrada mi menarono. Prima si usava così»

Su Libero un’intervista ad Andrea Degortes, conosciuto da tutti con il soprannome di Aceto: è il fantino italiano più vincente al Palio di Siena. Tra il 1965 e il 1996 ha conquistato 14 vittorie. Nessuno come lui.

«Il Palio è la vita di Siena e dura un anno intero attraverso strategie, accordi e tattiche funzionali alle contrade che vogliono vincere. La sera prima del Palio ci sono tremila persone che mangiano nelle contrade ed è la manifestazione di un popolo che crede ancora in qualcosa. A Siena il Palio è tutto».

Parla dei tanti personaggi illustri che ha conosciuto in carriera, come Papa Giovanni Paolo II.

«Gli regalai il mio casco da fantino con cui vinsi il Palio di Siena nell’agosto del 1980 dicendogli che era l’unico che avevo. Era una bugia e me ne pentii molto anche perché pochi mesi dopo, il 13 maggio del 1981, Ali Agca sparò a Papa Wojtyla ferendolo gravemente».

E poi Pavarotti.

«Era un po’ scorbutico e allora io gli dissi “Maestro, lei ha guadagnato miliardi di lire però anche io mi creda ne ho portati a casa abbastanza di soldi”. Sono sempre stato un impulsivo e amo dire la verità. Pavarotti era un gigante internazionale e fu una bella emozione conoscerlo. Così come mi piacque tanto incontrare il presidente Viola che era con il mio amico Gaucci, allora vicepresidente dei giallorossi»

Su Gaucci:

«Ha sempre avuto un grande fiuto per i cavalli. Nel 1980 fondò la White Star, una scuderia nella quale crebbe Tony Bin, cavallo che, acquistato per appena 12 milioni di lire da puledro, riuscì a vincere corse per 3 miliardi e fu infine rivenduto alla cifra record di 7 miliardi. Se non è fiuto questo…».

Ricorda il primo Palio?

«Era il 1964 e mi presentai con il nome di Penna nera. Tutti mi dicevano che se sfondavo potevo anche guadagnare. Ma il mio primo Palio non andò bene e presi anche delle botte, perché ai tempi se un fantino perdeva quelli della contrada lo menavano. Fu una grande delusione. Ricordo che pensai: “Ho cominciato oggi e finisco oggi”. Invece, è andata diversamente. E già nel 1965, con il nome di Aceto, arrivò il primo successo. Nel 1968feci il bis, nel 1969 il tris, e così via fino al 1992, quando arrivò la vittoria numero 14».

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