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Su Libero lo strano caso Gnonto: pompato dall’Italia stufa di Covid e guerra e poi dimenticato

Dopo il debutto in Nazionale è stato virtualmente accostato a decine di club ma gioca ancora nello Zurigo e nemmeno da titolare. Semplicemente non è un campione

Su Libero lo strano caso Gnonto: pompato dall’Italia stufa di Covid e guerra e poi dimenticato
Mg Monchengladbach (Germania) 14/06/2022 - Uefa Nations League / Germania-Italia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Wilfred Gnonto

Su Libero “lo strano caso” Wilfried Gnonto che Mancini ha fatto debuttare a 18 anni in Nazionale, da perfetto sconosciuto e che in pochi giorni è stato venduto virtualmente a una miriade di club ma che ora è scomparso dai radar e continua a giocare nello Zurigo.

“Con la stessa rapidità con cui, oplà, scatta, dribbla e sguscia via lasciando sul posto chiunque cerchi di fermarlo, Wilfried Gnonto è apparso e subito scomparso – come fosse un piccolo Houdini – dal calcio dei campioni e dei riflettori. E dal mercato“.

“Ovviamente, l’Italia – del pallone ma non solo – forse stufa di Covid e guerra, si è aggrappata morbosamente alla novità, ha trasformato un ragazzo semplice in personaggio pompandolo sui media e sui social”.

I quotidiani hanno svelato ogni dettaglio della sua vita, si sono sprecati editoriali, analisi e commenti, scrive il quotidiano, lo si è fatto passare per un predestinato, uno su cui finalmente la Nazionale poteva contare. E le voci di mercato sono esplose.

“Nel giro di pochi giorni Gnonto – il cui valore è schizzato da 4 a 12 milioni – è stato virtualmente venduto al Torino, al Sassuolo, alla Fiorentina, al Bologna, al Monza, all’Hoffenheim e al Friburgo. Tutte balle. Perché dopo due mesi Wilfried è ancora là, nella tranquilla Svizzera. E gioca ancora (ma non sempre dall’inizio) con lo Zurigo, che in campionato è partito male (un solo punto in tre partite) e che fatica a fare gol (ma ieri ha segnato il 2-0 nel preliminare di E-League contro il Linfield). Dall’Italia, invece, il silenzio. Nessuno cerca più più il baby azzurro, nessuno lo corteggia, nessuno lo vuole e le uniche voci di mercato, ora che il suo valore si è riabbassato a 9 milioni, riguardano solo Spagna e Olanda”.

Perché? Si chiede Libero.

“Costa troppo o non è bravo come abbiamo creduto?”.

La verità, come sempre, sta in mezzo.

“Nel senso che Wilfried è giovane e veloce, vero, ma ha grossi limiti fisici (viene sovrastato facilmente) e – per ora – di adattabilità: a sinistra è a suo agio, ma se impiegato centralmente o a destra perde punti di riferimento e sparisce”.

Certo, può migliorare

“ma non è un campione. Per questo i grandi club, soprattutto alle cifre chieste dallo Zurigo e in un mercato con pochi quattrini in circolazione, non si sono mossi e per questo, ai tempi, l’Inter che lo aveva nel settore giovanile scelse di non insistere quando si rifiutò di firmare il primo contratto professionistico”.

 

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