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Lineker: «Ci sono persone arrabbiate nel mondo e i social offrono loro una piattaforma per arrabbiarsi»

Al Telegraph: «Bisogna stare attentissimi alle parole. Da piccolo volevo fare il giornalista. In Spagna mi cazziavano perché difendevo: “stai in area”»

Lineker: «Ci sono persone arrabbiate nel mondo e i social offrono loro una piattaforma per arrabbiarsi»

Gary Lineker è un tossicodipendente reo confesso. Si fa di calcio da una vita. Ha smesso di essere un bomber a 28 anni e ha cominciato a seguirlo come commentatore in tv. Dice che il giornalismo sportivo era l’altra sua passione da bambino (“scrivevo resoconti delle partite ogni volta che andavo a una partita, e sono sempre stato interessato a quel lato. Quindi ho pensato che il commento in tv mi avrebbe forse dato longevità”). Ne parla in un’intervista al Telegraph, in un momento in cui la copertura giornalistica del calcio in Inghilterra è fonte di dibattito e polemica, anche per questioni di genere. Una battuta di Souness sulla rissa tra Conte e Tuchel (“in fondo il calcio è uno sport da uomini…”) ha scatenato un casino. Lui lo difende: “Voleva solo dire che la partita tra Chelsea e Tottenham era dura. Devi avere un po’ di consapevolezza della situazione e pensare alle cose. Ma a volte dici cose che possono essere prese nel modo sbagliato: lo facciamo tutti”.

Lineker ora lavora per LaLigaTV e commenta il campionato spagnolo in Inghilterra. Ricorda che ai suoi tempi tra Premier e Liga c’erano differenze persino filosofiche:

“Ero appena arrivato al Barcellona. In allenamento la palla va al terzino sinistro e io carico, cercando di intercettarlo, con un contrasto in scivolata. Un paio di giocatori mi hanno detto: ‘Che stai facendo?’. E io ho detto ‘questo è quello che facciamo in Inghilterra’ e loro hanno detto: ‘No, no, stai in mezzo all’area…’. E ho pensato: ‘Mi piace’. Quando sono tornato al calcio inglese avevo preso quell’abitudine e all’improvviso stavo diventando pigro. C’era un certo grado di irritazione perché stavamo ancora giocando quel tipo di calcio vecchia scuola, un po’ Neanderthal. E la Spagna era molto avanti rispetto al gioco. Ma ora è tutto livellato”.

Ma non si annoia mai, di tutto questo calcio?

“Beh, è ​​stato sempre presente nella mia vita. Sono stato sposato due volte, ho avuto quattro figli, i miei genitori non sono più qui, è l’unica cosa che è stata parte integrante della mia vita. Amo davvero il gioco. E si evolve. Le persone si lamentano del gioco moderno, ma in realtà penso che sia meglio di quanto non sia mai stato”.

Lineker finisce spesso negli “storm” sui social per qualche suo commento un po’ sopra le righe: con 8,5 milioni di follower su Twitter è spesso un parafulmine per l’indignazione dei social media:

“E’ che mi piacciono i giochi di parole. Mi sgomenta la rabbia della gente. Da sempre devi stare attento a quello che dici, ma ora penso che con i social media le persone si avventano su qualsiasi cosa. Ci sono persone arrabbiate nel mondo e i social media offrono loro una piattaforma per arrabbiarsi”.

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