Juric: «La lite con Vagnati? Ma è stato bellissimo, è l’essenza di tutte le cose»

«L'ho provocato così tanto che quando ha reagito ho detto: 'oh, finalmente!'. Europa? Mi sono allargato. Ci mancano giocatori, la squadra è incompleta»

juric spezia

Mg Nizza (Francia) 30/07/2022 - amichevole / Nizza-Torino / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Ivan Juric

Il tecnico del Torino Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa per presentare la prima partita di campionato, che vede contrapposti i granata al Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Di seguito alcune delle sue dichiarazioni, così come riportate dal sito di Gianluca Di Marzio.

Sulla lite con Vagnati.

«Ma è stato bellissimo, è l’essenza di tutte le cose. L’ho provocato così tanto che quando ha reagito ho detto: ‘oh, finalmente!’. Poi il mondo l’ha ripreso e tutti pensavano chissà cosa ma io credo che sia stato un bel momento anche per Davide, così come per la sua carriera.  Sono contento della reazione di Davide di quel giorno, ho visto uno che vuole reagire e lottare con grinta. Serve questo alla squadra. Sono contento, perché a volte ho avuto la sensazione che fosse un muro di gomma, che passava sopra alle cose. Il rapporto è ottimo, normale»

Sull’acquisto di Miranchuk e sul mercato.

«Ci mancano giocatori, è andato via Bremer che è il miglior difensore della Serie A e non è arrivato nessuno. È difficile mettere giocatori dentro e dire ‘vai, presentati’, i giocatori hanno bisogno di tempo per assimilare. Ci mancano giocatori sia a centrocampo che dietro. Davanti sono arrivati Vlasic e Miranchuk, che hanno fatto bene ma possono fare meglio di quanto fatto negli ultimi anni. Ma abbiamo aumentato la concorrenza. Miranchuk arriva da Gasp e ha un vantaggio, perché ha già certi concetti ed è molto più semplice inserire lui che magari un altro giocatore che arriva da un altro modo di giocare. Si troverà subito bene anche se ha giocato pochi minuti»

Sull’addio di Belotti.

«È una grande persona, ha ancora tanto da dare come giocatore. Ha dato tanto al Torino per anni, ora magari aveva bisogno di prendere un’altra strada ed è una decisione rispettabile»

L’Europa.

«Europa? Mi sono allargato. Per essere sincero: uno lavora e diventa entusiasta, inizi a vedere le cose in un modo. Per fare questo lavoro ci vuole tanta energia, è molto emotivo. Penso che l’anno scorso sia stato difficilissimo per dispendio energetico. Lavoriamo con una calma e serenità allucinante. Si può lavorare benissimo. Succede che prendi a cuore certe situazioni e voli. Poi prendi due schiaffi e ti abbassi»

 

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